Dopo i sabotaggi alle importazioni di vino e non solo dalla Spagna verso la Francia di chi vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi, seguiti dalla richiesta del Syndacat del Vignerons dell’Aude ai wine merchant francesi di non comprare vino straniero finchè quello francese non tornerà avere prezzi remunerativi, già condannati dalla Union des Maisons & Marques de Vin (Umvin), che riunisce operatori che muovono 13 miliardi di euro di giro d’affari, ed il 75% del volume di tutti i vini consumati in Francia, è arrivato anche l’intervento del Ministro dell’Agricoltura francese Marc Fesneau che, riporta il portale transalpino “Vitisphere”, denunciando la sua contrarietà, ovviamente, ad azioni violente, ha detto anche che quella offerta da questi episodi è “un’immagine che non serve alla causa”, che è quella di risolvere una crisi arrivata quasi di sorpresa sulla spalle di una buona parte della produzione transalpini di minor pregio (tanto che alcuni parlano addirittura di 70-100.000 ettari vitati di troppo, in relazione alla capacità di assorbimento del mercato mondiale, in tutto il Paese, oltre a quelli già in fase di espianto a Bordeaux, ndr).
Ricordando i buoni rapporti commerciali tra Francia e Spagna (da dove nei giorni scorsi il collega Luis Planas aveva espresso lo stesso pensiero), Fesnau, che in queste ore ha incontrato Jerome Despey, presidente del consiglio specializzato del vino di FranceAgriMer e Jean-Marie Fabre, presidente dei Vignaioli Indipendenti di Francia, ha sottolineato che il Governo sta valutando altre azioni di sostegno al settore, oltre a quelle già in essere, e che “è interesse di tutti avere una viticoltura forte. Tutti - istituzioni, operatori, commercianti, produttori - hanno la loro responsabilità, e tutti fanno parte del gioco. Serve coerenza, anche quando facciamo richieste alla Commissione Europea”. E se una parte dell’attenzione, anche tra i vigneti di Francia, è rivolta al cambiamento climatico e ai suoi effetti, con la necessità di “studiare misure a lungo termine”, Fesnau, ribaltando un copione che, da sempre, vede l’Italia citare la Francia come modello, ha dichiarato: “dobbiamo riconquistare i mercati. Spagna e Italia lo hanno fatto, pur in un contesto di mercati in calo. Dobbiamo lavorare, ad esempio con “Business France”, su strategie più mirate. Bisogna guardare a come le persone consumano il vino e pensare a come commercializzarlo. Bisogna pensare con il consumatore che cambia. Abbiamo bisogno di una strategia con un piano preciso per tornare a vincere”.
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