“Come ogni Festa, quella natalizia dura molto a lungo, perché inizia teoricamente il 23 dicembre, ma in Italia ormai comincia a fine novembre, quando, almeno io personalmente, ho ricevuto già inviti a pranzo e cena, o in anticipo troppo per Natale o in ritardo di un anno. Un lungo periodo in cui si creano tante occasioni di incontro a tavola, dove i pasti devono essere “per legge” abbondanti e accompagnati da vini e dolci “importanti”, e nel quale si concentra la maggiore produzione di una sostanza ormonale che si chiama insulina. L’insulina viene prodotta dal pancreas ed è un ormone che in genere brucia gli zuccheri, come i pistoni bruciano la benzina. Di conseguenza, se noi abbiamo una giusta dose di benzina e una giusta dose di pistoni che lavorano viaggiamo benissimo e possiamo fare col pieno anche 700 km. Ma se io metto nella tanica la benzina che basterebbe per fare 700 km, e i pistoni ne bruciano il doppio raddoppiando il loro lavoro, di km ne faccio 300 e si crea il problema dell’obesità, perché aumentando l’insulina da una parte produciamo gli zuccheri, ma dall’altra ci torna la fame anche dopo aver mangiato. Questo perché abbiamo introdotto più cibo e calorie e immagazzinato più grasso”. Se questa, dopo le Feste ed i piaceri del palato che ci siamo regalati a tavola, è la premessa, come sempre WineNews chiede consiglio per rimettersi in forma al più importante nutrizionista italiano, il professor Giorgio Calabrese, per il quale “è sbagliato decidere ora di non mangiare, ma bisogna fare tanti piccoli pasti, ogni 2-2 ore e mezzo permettendo proprio all’insulina che viene prodotta e che in genere va in opposizione ai pasti che facciamo, di bruciare tutto subito. Durante il giorno il pancreas produce insulina per cui se ne accumula così tanta che se mangiamo una sola volta al giorno una parte di grassi va a finire nel nostro sottocutaneo e nel nostro addome”.
Se le Feste, secondo le stime, hanno “regalato” agli italiani un consumo di 15-20.000 chilocalorie e aumenti di peso anche di 2 kg, dopo i 70 milioni di kg di pandori e panettoni, 95 milioni di bottiglie di spumante, 6 milioni di kg tra cotechini e zamponi e frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci che si sono mangiati in Italia, quanti pasti è meglio fare ora? “Cinque o sei al giorno, l’importante è che siano piccoli e non completi - spiega Calabrese - mangiando un pezzettino di qualcosa, e dopo due ore della frutta secca, poi uno yogurt, quindi un’insalatona con pesce o carne bianca, nel pomeriggio un tè con biscotti integrali, di nuovo frutta secca verso le 19 se sono al Sud e ceno tardi, mentre se sono al Nord e ceno verso le 19:30-20, dopo un piccolo pasto verso le 16:30-17, se mi attardo guardando, non so, “Porta a Porta”, posso mangiare frutta fresca o verdura verso le 23 o a mezzanotte”.
Per affrontare i prossimi mesi invernali, tra i cibi di stagione da mettere in dispensa “in questo momento ci sono tante verdure “interessanti” come broccoli, cavolfiori, spinaci, biete, gli zucchini di meno, ma ci sono anche zucca, carote e finocchi, che riempiono con gusto, e che si possono mangiare a pezzi cucinati o morderli invece che nel passato - consiglia Calabrese - e tutti sono ricchissimi di antiossidanti. Che cosa fanno? Cercano di togliere la vecchiaia delle cellule, che è una delle cause che fa produrre più insulina. È la cosiddetta ossidazione che, se prolungata nel tempo, dà arteriosclerosi. Ma queste verdure, assieme a tutti gli agrumi, mandarini, mandaranci, arance e pompelmi, ma anche ai kiwi, danno la possibilità di gestire il fatto che quando noi mangiamo tanto, soprattutto tanti cibi proteici, ci portiamo dentro molto colesterolo, che è in effetti un ormone, perché è importante per le nostre cellule, ma quando è in eccesso crea problemi perché forma placche nella arterie. Per questo prima che questo succeda ci vuole qualcosa che sequestri il colesterolo come la vitamina C. Quando c’è tanta vitamina C, infatti, il colesterolo viene sequestrato - in parte non tutto naturalmente, perché una parte ci serve - e viene buttato nelle feci. Anche la trevigiana, la barbabietola, i cardi e i carciofi sono tra le verdure di cui è ricca la stagione e che aiutano moltissimo, mentre la frutta si limita a pere e mele, ad ammortare tutte le “boiate” alimentari del Natale e a mettere le basi per non accumulare grasso che potrebbe crearci problemi”.
Ma anche il vino ha un ruolo importante nella “ricetta della salute”: “come dice sempre Calabrese “si beve l’acqua, si gusta il vino” - sottolinea - che significa che se devo fare pranzo o cena prima di ogni altra cosa mi disseto con un bicchiere d’acqua. E invece anche il vino lo beviamo quando abbiamo sete, mentre va associato ai cibi, mangiando un boccone con due dita orizzontali di vino (non verticali!). Del resto voi me lo insegnate, siete maestri in questo, il vino, un buon vino, ha bisogno prima della vista, poi dell’olfatto, quindi del gusto e bisogna masticarlo come il cibo, o assieme al boccone, così da dargli un gusto particolare, sia bianco, rosso o rosè. Perché se lo beviamo al posto dell’acqua ci mettiamo un secondo a farlo passare nell’esofago e quindi nello stomaco. Quando qualunque cibo e bevanda supera la faringe non ha più gusto e quindi tutto quello che ci piace avviene nei 10 cm della nostra bocca”.
Parlando di sana e corretta alimentazione, non possiamo non pensare all’importanza che ha per i bambini che, dopo i dolci e le leccornie delle Feste, sono tornati a scuola. Per affrontare al meglio il rientro, ecco i consigli del professor Calabrese: “poiché i più piccoli non amano le verdure e abbastanza poco la frutta, tranne qualcuno, e non hanno molta attrazione per la carne, a differenza di pasta e riso, bisogna inventarsi primi piatti “colorati” e con le verdure, in modo che non sappiano di mangiarle. Se invece il bambino è quasi inappetente, oltre ai dolci che gli piacciono tantissimo, aggiungiamo un trito di carne bianca o rossa oppure di prosciutto, in modo che non si renda conto anche in questo caso di mangiarla, ma senta un gusto diverso e particolare come quello del ragù, e mangi la pasta come più gli piace perché condita. In questo modo anche se mangiano solo quel piatto, hanno mangiato primo, secondo e verdure”.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024