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I NOSTRI FIGLI RISCHIANO DI VIVERE MENO E CON PIÙ MALATTIE DEI LORO NONNI. LA COLPA È DELLA DIETA SBAGLIATA A SCUOLA E IN FAMIGLIA. ECCO I DATI DELL’OSSERVATORIO GRANA PADANO. E I CONSIGLI SU COME INVERTIRE LA TENDENZA ...

I nostri figli rischiano di vivere meno e con più malattie dei loro nonni, e la colpa è dell’alimentazione che ricevono tanto nelle mense scolastiche che in famiglia: ecco il nefasto allarme dell’Osservatorio Permanente Grana Padano (www.osservatorio.granapadano.it), che rileva, grazie al contributo di medici di medicina generale, pediatri, dietisti e nutrizionisti, le abitudini alimentari della popolazione italiana, ed in particolare quella dei bambini. Secondo i dati, rilevati da 2193 bambini su tutto il territorio nazionale, i piccoli tra i 7 e gli 11 anni, seguono sempre più spesso una dieta basata su cibi di scarso valore salutistico e ricchi di calorie “vuote”, piuttosto che consumare alimenti della dieta mediterranea. Il valore mediano Mai (Mediterranean Adequacy Index o indice di mediterraneità della dieta) della dieta seguite è di 1,37 nel Nord Est, 1,23 nel Nord Ovest, 1,16 nel Centro, 1,09 nel Sud, 1,20 nelle Isole, a fronte di un indice ottimale di circa 2,0. E così, anche tra i più piccoli, sono sempre più diffuse l’obesità, l’ipertensione, e il colesterolo alto, (come hanno anche rilevato di recente due studi pubblicati sul Journal of Human Hypertension e su Preventive Cardiology, condotti rispettivamente su bambini ciprioti e americani).
“La qualità del servizio di ristorazione scolastica presente in Italia è a macchia di leopardo - sottolinea Margherita Caroli, presidente del European Childhood Obesity Group - perché mentre in alcune province i responsabili si rivolgono alle unità operative di nutrizione delle Asl per richiedere menù con una valutazione nutrizionale, per preparare menu speciali per bambini con problemi, per la preparazione dei bandi di gara per la concessione degli appalti, in altri posti tutto questo non avviene”.
“Se si proseguirà nel trend che già era stato segnalato dai Centers for Disease Control and Prevention statunitensi e che i dati dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano hanno evidenziato per il nostro Paese - aggiunge Claudio Maffeis, professore di Pediatria dell’Università di Verona - c’è da aspettarsi un’inversione della tendenza al costante aumento della vita media libera da disabilità, che in Italia è attualmente tra le più alte al mondo. I nostri figli rischiano di vivere meno e con più disabilità rispetto ai loro nonni. Occorre riflettere sul fatto che assumere corrette abitudini alimentari per tutta la famiglia e trasmetterle ai propri figli è come sottoscrivere un’assicurazione sulla loro vita. Perché l’adozione in famiglia di un modello alimentare mediterraneo consentirà ai loro figli di guadagnare in salute”.

Focus - Il menù ideale per le mense scolastiche e le regole da seguire in famiglia per una corretta alimentazione dei bambini
Secondo l’Osservatorio, è importante sapere quale menù viene servito ai bambini nelle mense scolastiche e tenere conto della composizione del pranzo che essi consumano, per calibrare al meglio la cena e i pasti del fine settimana. Complessivamente - tra pranzi e cene (14 pasti) ogni settimana - i ragazzini dovrebbero assumere: da 7 a 10 volte alla settimana primi piatti a base di pasta, riso, polenta; 1 o 2 porzioni al giorno di pane, o più, se sostituisce pasta, riso, polenta o patate; 2-3 volte a settimana carne fresca; 2-3 volte pesce; 1-2 volte uova; 2 volte formaggio; 2-3 volte legumi; 1 volta patate; 12 volte verdura; 1 volta ogni 2 settimane fritti; 18-21 volte la settimana frutta; 1-2 volte ogni 2 settimane un dessert.

Ecco le dieci regole da seguire per i genitori ...
1) Procurarsi copia del menu settimanale della ristorazione scolastica e tenerlo in buona vista
2) Chiedere agli operatori scolastici se il proprio figlio consuma tutto il pasto a scuola. In caso negativo incoraggiare a farlo ma evitare i “bis”
3) Programmare il menu settimanale della famiglia tenendo conto di quanto i bambini hanno già consumato a scuola, per raggiungere le frequenze di consumo raccomandate (vedi sopra)
4) Offrire sempre al bambino lo spuntino o la merenda a metà mattina e metà pomeriggio, evitando però quelli ad elevato tenore calorico che rischiano di ridurre l’appetito al pasto successivo
5) Per assicurare al bambino energia per tutta la sua giornata scolastica sono sufficienti una buona colazione al mattino (sempre indispensabile), ed un frutto a metà mattina
6) Molti bambini sono abitudinari e resistenti alle novità: se un nuovo alimento non è gradito non bisogna scoraggiarsi, ma continuare a riproporlo in momenti successivi
7) Utilizzare creatività e fantasia per la preparazione e la cottura di pesce, legumi e verdure: su libri e Internet si possono trovare ricette gustose a basso tenore di grassi, formulate appositamente per i bambini
8) Non insistere nel chiedere variazioni al menu scolastico di vostro figlio per semplici questioni di gusto o pseudo intolleranze; dover cucinare piatti diversi per una stessa classe non permette agli addetti alla mensa di dedicare la cura necessaria alla preparazione e presentazione ottimale degli stessi
9) Abituare i bambini a consumare cibi poco salati, tenendo presente che il sodio è presente anche nelle bibite e negli spuntini confezionati
10) Per aiutare i ragazzini a consumare frutta e verdura proporre loro frullati, centrifugati e spremute, a colazione e merenda.

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