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ACQUACOLTURA ITALIANA

I prodotti ittici pesano 400 milioni di euro di fatturato nel 2023, ma servono più concessioni

L’analisi di Confagricoltura ed Associazione Piscicoltori Italiani rivela un consumo di 30 kg pro capite, contro i 2,05 kg di produzione del Belpaese
ACQUACOLTURA, ALLEVAMENTO, ASSOCIAZIONE PISCICOLTORI ITALIANI, AZIENDA AGROITTICA TOSCANA, Confagricoltura, FOLLONICA, orata, PESCA, PESCE, PIOMBINO, PRODOTTI ITTICI, RICCIOLA, SPIGOLA, Non Solo Vino
L’analisi di Confagricoltura ed Associazione Piscicoltori Italiani

L’acquacoltura, in Italia, ha numeri importanti: basti pensare che, nel 2023, l’allevamento di pesci (molluschi esclusi), ha prodotto oltre 400 milioni di euro di fatturato. Questo è quanto rendono noto Confagricoltura e l’Associazione Piscicoltori Italiani (Api) con un’analisi di mercato sull’allevamento di pesce in Italia che rivela, però, che se il consumo attuale dei prodotti ittici (derivanti, cioè, dalle attività di pesca ed acquacoltura) in Italia raggiunge i 30 kg pro capite, la loro produzione nelle acque del Belpaese è di soli 2,05 kg. I ricercatori sottolineano come, a fronte di oltre 8.000 km di coste, “sono attualmente attive solamente 20 concessioni off-shore per maricoltura”. “Serve - commenta Andrea Fabris, direttore dell’Associazione Piscicoltori Italiani - più spazio per l’acquacoltura. Noi stiamo mangiando pesce che viene all’80% da altri Paesi. Ci sono 8.000 km di costa in Italia e ci sono 20 o 21 concessioni: è troppo poco e ci sono aree che sarebbero idonee”. Il report, infatti, registra che in Italia sono presenti 800 siti produttivi di acquacoltura concentrati per il 60% al Nord, il 15% al Centro e il 25% al Sud con 25 specie ittiche allevate in ambienti diversi: dall’acqua dolce alle lagune fino al mare.
La specie più allevata nel Belpaese, secondo lo studio, è la trota il cui allevamento viene stimato per oltre 30.000 tonnellate di esemplari e più di 280 milioni di uova embrionate, seguita da orata e spigola, a pari merito con un allevamento che pesa 17.000 tonnellate ciascuna. Una situazione che, però, potrebbe anche ampliarsi quella dell’Italia che, come riportato nello studio, produce, al momento, 160 milioni di avannotti di specie ittiche marine pregiate, ed è seconda nazione produttrice al mondo (dopo la Cina) e leader europeo nella produzione di caviale di storione con cifre, nel 2023, al di sopra delle 65 tonnellate. La ricerca è stata recentemente svelata in occasione della presentazione di una case history aziendale, quella dell’azienda Agroittica Toscana che, con il suo stabilimento di acquacoltura a Piombino, in provincia di Livorno, produce annualmente, all’interno delle sue 48 gabbie di allevamento nel golfo tra Piombino e Follonica, oltre 2.600 tonnellate di spigole, orate e ricciole, specie in cui l’impresa è specializzata.

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