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I VINI DI LOMBARDIA SALGONO IN CATTEDRA: L’EXPORT 2010 VALE 184 MILIONI DI EURO. E SCENDE IN CAMPO ANCHE IL PRESIDENTE DELLA REGIONE, FORMIGONI: “STANZIATI 1,4 MILIARDI DI EURO PER SOSTENERE IL NOSTRO VINO, E LA COLLETTIVA A VINITALY CRESCE”

I vini di Lombardia salgono in cattedra: con 5 Docg (Franciacorta, Oltrepò Pavese Metodo Classico, Sfursat di Valtellina, Valtellina Superiore, Moscato di Scanzo) 22 Doc e 15 Igt, e una produzione a denominazione d’origine pari al 59% del totale (su una media nazionale del 35%), ha visto l’export 2010 chiudersi con un volume d’affari di 184 milioni di euro, realizzato soprattutto grazie a Francia, Germania e Stati Uniti. E per promuovere la vitivinicoltura lombarda, che rappresenta il 3% della produzione nazionale, scende in campo anche il Presidente della Regione, caso raro in Italia quando si parla di vino, Roberto Formigoni, che in vista di Vinitaly (7-11 aprile, Verona, www.vinitaly.com) annuncia la crescita della collettiva lombarda: “la rassegna di Verona ha dimostrato di essere occasione straordinaria di incontro con il mercato nazionale e internazionale …”.

Ma il sostegno della Regione ai produttori lombardi guarda anche oltre: “il Governo regionale ha stanziato più di 1,4 milioni di euro per investimenti in impianti, infrastrutture vinicole e commercializzazione per garantire competitività al settore”, ha aggiunto Formigoni. Una voglia e un tentativo di fare sistema che trova un suo momento di sintesi nella partecipazione crescente alla collettiva: “la scelta del padiglione regionale - ha proseguito Formigoni - è stata - un’intuizione vincente, avviata qualche anno fa, che è riuscita a crescere rapidamente, facendo del padiglione Lombardia uno dei più visitati di Vinitaly in assoluto”.

“La sfida del futuro - ha aggiunto l’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, Giulio De Capitani - è quella di vini di sempre maggiore qualità e di un’educazione anche delle nuove generazioni al bere consapevole e alla conoscenza della tradizione del vino, che è un pezzo di valore della nostra storia”. E se lo dicono nella “Milano da bere” ...

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