Un giro d’affari complessivo di 14,4 miliardi di euro (13,3 quello sviluppato solo dalla parte retail, pari ad un +2,6% sul 2019), una quota di mercato nella grande distribuzione stabile al 12,4% e alcuni indicatori economici importanti in crescita: l’occupazione generata con 57.450 dipendenti (+1,65%), la quota di occupazione femminile che sfiora il 70%, e la percentuale di donne in ruoli direttivi che sale al 33,7% (era al 32,9% nel 2019). Il prodotto a marchio aumenta il suo fatturato, ormai prossimo ai 3 miliardi di euro, con un’incidenza del 27,5% sul totale vendite (era al 26,7% nel 2019). E tutti i servizi di e-commerce “puri” (come EasyCoop e Cooponline) o “ibridi”, raddoppiano il loro giro d’affari portandolo a 107 milioni di euro. Sul versante sociale, ai 6,4 milioni di soci (oltre un quarto delle famiglie italiane è proprietaria delle 79 cooperative associate) sono andati oltre 1 miliardo di euro di sconti tra promozioni e offerte dedicate. A questi, si aggiungono oltre 150 milioni di euro restituiti alla comunità e investiti per far fronte alla pandemia con interventi straordinari. Ecco i numeri che fotografano il 2020 di Coop nell’emergenza Covid, nel bilancio di un anno che ha stravolto le abitudini e i consumi degli italiani, riflettendosi nel carrello della spesa delle famiglie.
Come già emerso nei dati Nielsen analizzati da italiani.coop, tra febbraio 2020 e febbraio 2021, gli italiani hanno fatto più scorte e comprato più prodotti consumati a casa in lockdown, con bar e ristoranti chiusi, e in smartworking, ma anche più vino, per accompagnare i pasti e come “svago” in tempo di restrizioni, con quasi la metà degli alcolici venduti nella gdo (47%) che sono stati vino, spumante e Champagne, per un totale di 2,7 miliardi di euro, +10% nei 12 mesi. Con la crescita maggiore registrata dalle bollicine (+18%), seguite dai vini Igp e Igt e dalle Doc e Docg italiani (+11%), ma con gli italiani che tra le tipologie prediligono, nell’ordine, rossi (42%), bianchi (18%) e poi le bollicine (12%).
Tornando al Bilancio Coop 2020, sul versante delle performance economiche nell’esercizio del 2020 l’ebitda complessivo delle cooperative di consumatori è superiore al 5%, con risultati differenziati, ma in netto miglioramento per tutte le grandi e medie cooperative. Il patrimonio netto sale a 6,4 miliardi di euro, il prestito sociale si attesta su 8 miliardi con oltre 1 milione di soci prestatori a cui le cooperative hanno distribuito 23 milioni di interessi.
Il tutto in un 2020 che ha visto Coop in prima linea nel fornire un servizio essenziale alla collettività colpita dalla pandemia. “È stato un anno impegnativo che abbiamo affrontato con determinazione trovando molti alleati. Mi preme qui ricordare i contatti continui con la Protezione Civile, i Commissari all’Emergenza, l’Anci per la consegna delle spese a domicilio a chi si trovava in difficoltà - spiega Marco Pedroni, presidente Coop Italia e Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) - i nostri dipendenti sono stati encomiabili nel servizio che hanno profuso ai cittadini e altrettanto la rete di oltre 3.000 soci volontari che si sono prodigati con attività di sostegno sociale nei territori. L’andamento delle vendite dei supermercati - spiega - ha più che compensato le difficoltà della rete ipermercati, penalizzata dalle chiusure e dalle limitazioni dei centri commerciali durante i lockdown. Sul lato economico si registra un miglioramento importante nella gestione caratteristica delle grandi e medie cooperative, con un ritorno all’utile in quasi tutte. Guardando avanti - conclude Pedroni - non può che preoccupare la polarizzazione dei redditi e dei consumi che la pandemia ha accelerato. La sfida di Coop è quella di rendere disponibile a tutti, anche alle fasce più in difficoltà economica, cibo di qualità, sicuro e sostenibile. È una sfida difficile, sarebbe più comodo segmentare l’offerta distinguendo chi ha più possibilità da chi ne ha meno, ma noi siamo nati per rendere migliore il mercato, non per adeguarci”.
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