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IL FRONTE DEL NO AGLI OGM IN EUROPA CRESCE AL 61%, IN AUMENTO RISPETTO AL 57% DEI CONTRARI DEL 2005. LO DICONO I DATI DEL NUOVO SONDAGGIO EUROBAROMETRO SULLE SCIENZE DELLA VITA E LE BIOTECNOLOGIE

Cresce in Europa il fronte del no al biotech nel piatto: una netta maggioranza del 61% è molto contraria ai cibi geneticamente modificati, in aumento rispetto al 57% del 2005. Questi i dati contenuti nel nuovo sondaggio Eurobarometro sulle scienze della vita e le biotecnologie, divulgato oggi, 11 novembre giorno di San Martino, data di primo piano nella tradizione contadina, dove segna il passaggio da un’annata agraria all’altra, una sorta di “capodanno” dell’agricoltura.

“La forte contrarietà espressa dai consumatori sui prodotti geneticamente modificati è cresciuta negli ultimi cinque anni ed è la conferma che non è semplicemente il frutto di una valutazione emotiva. Si tratta invece - sottolinea la Coldiretti - di una ulteriore dimostrazione della volontà di un numero crescente di cittadini di respingere le provocazioni e le forzature (consapevoli o meno) attuate con la coltivazione o il commercio di Ogm illegali, come è già avvenuto recentemente con l’importazione illegale di riso contaminato dagli Usa o in Italia per il mais e in Svezia per la patata biotech non autorizzati con le decisioni di distruggere i raccolti”. All’opposizione dei consumatori devono rispondere le Istituzioni e gli agricoltori come dimostra il fatto che, conclude la Coldiretti, si sono ridotti a soli sei, su ventisette, i Paesi europei dove si coltivano Ogm con un drastico crollo del 12% delle semine nel 2009.

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