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“ENO-ARCHEOLOGIA”

Il mare restituisce “tesori” anche in bottiglia: riemerge lo Champagne naufragato nel Mar Baltico

Non è la prima volta, perché la nuova scoperta è avvenuta lunga la rotta delle navi che portavano le amate bollicine francesi agli Zar di Russia
ARCHEOLOGIA, BOLLICINE, CHAMPAGNE, Mar Baltico, MARE, RUSSIA, SVEZIA, ZAR, Mondo
Il posto di Tomasz Stachura su Facebook

La scoperta dello Champagne più antico al mondo, risale ad oltre 10 anni fa, come avevamo riportato, all’epoca, su WineNews, raccontando il rinvenimento in fondo al mare delle isole finlandesi di Åland di 168 bottiglie, delle Maison Veuve Clicquot e Juglar (che all’epoca apparteneva a Jacquesson), destinate alla corte russa dello Zar Pietro il Grande da parte del Re di Francia Luigi XVI, ma naufragate nell’Ottocento e conservate per 200 anni nei fondali del Mar Baltico. A ricordarcela, è il ritrovamento di un nuovo “tesoro” in fondo al mare, con molti punti in comune: siamo sempre nel Mar Baltico, ma al largo delle coste della Svezia, vicino all’isola di Öland, e la nuova scoperta, che ha fatto il giro del mondo, da parte del fotografo subacqueo polacco Tomasz Stachura - tra le firme del “National Geographic”, in contatto con i precedenti scopritori, e che ha dato l’annuncio, nei giorni scorsi, con un post su Facebook - e del suo team Baltictech, tra i “cacciatori” di relitti più attivi, riguarda ancora un carico di 100 bottiglie, tra cui Champagne, naufragate nell’Ottocento da un veliero molto probabilmente diretto alla corte imperiale in Russia. Ma l’indizio sull’epoca del naufragio, in attesa del loro recupero in sicurezza, arriva dalle informazioni sulle bottiglie di acqua minerale a marchio Selters, che esisteva a quei tempi, e dal loro produttore, ancora attivo, e grazie alle quali gli storici parlano di anni compresi tra il 1850 e il 1867. E, questa volta, sembra che le bollicine siano della Maison Louis Roederer, che, nel 1876, creerà la celeberrima cuvée Cristal appositamente per lo Zar Alessandro II.

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