“Questo è un momento importante che segna il secondo passo della Milano Wine Week. L’anno scorso è stato l’anno del lancio, dove l’entusiasmo di Federico ci ha contagiato, e ha fatto si che Milano sia diventata, insieme a Verona, una città capitale per il vino italiano”. Così il Ministro delle Politiche Agricole e del Turismo Gian Marco Centinaio a Dusseldorf, nella presentazione dell’evento milanese fondato ed ideato da Federico Gordini (alla presenza, tra gli altri, del presidente Ice Carlo Maria Ferro e dell’ambasciatore italiano in Germania, Luigi Mattiolo), con cui ha portato il tricolore griffato Mww ai produttori italiani in fiera a ProWein, “perchè non si vede da nessuna parte che siamo in Italia, a differenza di quello che fanno gli altri Paesi”, ha detto Centinaio. Che ha parlato anche della promozione del made in Italy e della più volte invocata “cabina di regia”, una delle richieste principali del Wine Business Forum andato in scena nell’edizione 2018 della Milano Wine Week, come ha ricordato la coordinatrice Silvana Ballotta, alla guida di Business Strategies.
“Se ne parla, ma di concreto c’è poco - ha ammesso Centinaio - ed il motivo è sempre lo stesso: in Italia siamo abituati a fare ognuno di testa propria, e anche nel vino è così. Ognuno segue le sue strategie, i propri obiettivi, e nessuno fa un passo indietro, cosa che secondo me consentirebbe poi di ottenere grandi risultati. Noi andiamo nel mondo con tante voci diverse, mentre i nostri competitori vanno con una, massimo due voci. Noi abbiamo l’Ice, l’Enit, le Camere di Commercio, privati e così via, tutti vanno per conto loro e dicono cose diverse. Francia, Spagna e Germania, per fare degli esempi, vanno con uno-due interlocutori, noi siamo un po’ un’armata Brancaleone. La fortuna dell’Italia del vino, che ha un prodotto di qualità grazie al quale regge, altrimenti saremmo spazzati via dai competitor del mondo. Per esempio, a ProWein, a parte che nello spazio dell’Ice, tra i padiglioni non si capiva che si era in Italia, perchè non c’era il tricolore. L’ha portato Gordini. Finchè non facciamo capire che consorzi e territori fanno parte di una cosa che si chiama “Sistema Italia”, non possiamo crescere. Il mio auspicio è di ritrovarsi presto, con tutta la filiera, dopo Vinitaly, per confrontarci. Il Ministro ha delle idee - ha detto Centinaio - che però non vanno imposte. Serve un momento di confronto su esigenze ed urgenze, e una visione a medio e lungo termine, che serve per tutta l’agricoltura. Dobbiamo pensare alla Pac. E poi c’è l’Ocm, anche quest’anno siamo in ritardo, dobbiamo lavorare meglio. Sognavo di far partire l’Ocm promozione a gennaio, ma il nostro Paese ha un grande freno, che è la burocrazia: non riusciamo a vincerla, è opprimente per le aziende e deprimente per il Ministro, stiamo lottando per cambiare questo”.
E cambiare “il linguaggio con cui raccontare il vino” è, invece, uno degli obiettivi della Milano Wine Week, ha ricordato Luciano Ferraro, caporedattore centrale del quotidiano “Corriere della Sera” e già nel Comitato che ha organizzato dell’evento nel 2018, e che ha una vocazione “a metà tra il B2b, con momenti dedicati a presentazioni istituzionali ed eventi dedicati al trade, e il B2c, con tante opportunità per i consumatori e gli appassionati, tra degustazioni, masterclass e non solo, con il vino che invaderà Milano - ha aggiunto Gordini - nei sui locali, nei suoi luoghi più belli e dinamici, e nei 12 distretti in cui sarà divisa la città, ognuno sponsorizzato e dedicato ad un diverso Consorzio del vino italiano”.
D’altra parte, ha aggiunto Centinaio, “Milano è una città molto dinamica, è diventata un riferimento, capace di lanciare mode e messaggi, e può fare da traino anche per il vino, con eventi come la Milano Wine Week, anche per guardarlo in modo diverso, meno snob, rispetto al passato. Il vino è trainante per la nostra enogastronomia, è il prodotto principe, quello su cui possiamo fare lo story telling, che non si può fare con altri prodotti italiani. Solo partendo da un calice di vino si può raccontare la storia di una cantina, di una vigna, di un territorio, e l’emozione che può dare insieme ad altri prodotti. E quindi l’abbinamento vino turismo diventa naturale, come lo è il vino quale strumento per raccontare la storia dei territori.Il Decreto Enoturismo è stato fatto anche per potenziare questo aspetto, e i tour operator lo stanno apprezzando molto”, ha aggiunto il Ministro.
Tante le novità annunciate per la Milano Wine Ween n. 2, di scena dal 6 al 13 ottobre 2019:
“Milano è la città delle “Settimane”, della moda, del design, e di tante altre eccellenze che vogliamo legare al vino - ha detto Gordini - è una città che ha caratteristiche adatte ad eventi diffusi, ha una dimensione umana, trasporti che funzionano, la possibilità di sinergia con altri settori, istituzioni che hanno una visione di lungo periodo, ed è capitale di tante eccellenze. E sarà anche centro di enoturismo, con i “Wine Bus” che partiranno da Milano per portare gli appassionati nei territori vicini della Lombardia, ovviamente, ma anche del Piemonte e del Veneto”.
E arriverà, come preannunciato, anche la collaborazione con il Merano Wine Festival di Helmut Köcher, che da Dusseldorf ha annunciato: “è inutile e dannoso farsi concorrenza tra manifestazioni diverse, ed ecco perchè nella Milano Wine Week ci sarà anche una anteprima del Merano Wine Festival, che va in scena un mese dopo”.
E così, riparte ufficialmente, e con la benedizione istituzionale, la strada che vuole portare alla diffusione della “Milanese way of wine”, con l’obiettivo dichiarato di fare di Milano uno dei centri nevralgici del consumo, della promozione e degli eventi legati al vino.
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