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“Il valore aggiunto del Sud Italia è nella grande varietà: di aromi, di stili, di vitigni autoctoni. Che oggi sono la tendenza, con vini legati al territorio”. Così Jancis Robinson, tra le voci più autorevoli del vino mondiale, da “Taormina Gourmet”

“Il valore aggiunto del Sud Italia sta nella grande varietà, varietà di aromi e stili, varietà di specie autoctone. Tutto ciò rende affascinante il Sud Italia”. A parlare è Jancis Robinson, giornalista inglese e Master of Wine, tra le più famose e influenti figure del palcoscenico mondiale del vino, tra i protagonisti di “Taormina Gourmet”, nella cittadina siciliana, dal 18 al 20 ottobre, dove ha condotto, non a caso, la degustazione “Un Sud Italia da scoprire... e da bere”.
“Il Sud Italia - ha aggiunto Jancis Robinson - ha un clima straordinario, gode di un grande sole, di acqua che esalta la qualità degli aromi delle uve, c’è una grande attenzione al modo di coltivare le vigne”. E sul futuro del sud Italia dice: “l’importante è che i viticoltori preservino le vecchie vigne e i vecchi metodi di coltivazione come ad esempio quello ad alberello. È triste vedere che sono state estirpate vecchie vigne e che grandi estensioni di vigneti siano stati ridisegnati per propositi industriali”.
“Mentre negli anni Novanta tutti i produttori piantavano le stesse varietà, molto Syrah, molto Sauvignon blanc, oggi c’è un’inversione di tendenza. Oggi - sottolinea la Robinson, che tra le altre cose è anche consulente “enoica” personale della regina Elisabetta - si punta di più alle varietà autoctone, legate alla terra e alla storia di un territorio. Così nel vino si rispecchia la storia di un territorio. In questa direzione la Sicilia e il Sud Italia hanno una posizione vantaggiosa, qui le varietà autoctone hanno fortissima personalità e questo è un aspetto positivo per il futuro. Oggi il mondo non ha bisogno di più vino, è necessario puntare sulla qualità piuttosto che sulla quantità”.

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