Più volte, soprattutto in questo periodo delicato caratterizzato dal peso dei dazi, abbiamo parlato dell’importanza, fondamentale, degli Stati Uniti nel mercato mondiale del vino, che sono il primo player e partner insostituibile nelle esportazioni del comparto enoico di Paesi leader come Italia e Francia. Ma se gli Usa vantano anche una forte produzione interna, che, ovviamente, ha un peso importante nei consumi e nella soddisfazione della domanda dentro i propri confini, sul podio dei più grandi importatori di vino al mondo ci sono, rispettivamente Germania e Regno Unito, nazioni che, pur con picchi di eccellenze, non hanno nell’abbondanza produttiva il loro punto di forza e, di conseguenza, sono dei partner fondamentali per il vino italiano. Nel primo semestre 2025, però, Germania e Regno Unito hanno avuto risultati diversi, a dimostrazione che non sono solo i dazi a frenare le esportazioni. La Germania, rispetto alla Gran Bretagna, ha registrato un flusso di acquisti più accentuato di cui ne ha a beneficiato anche l’Italia.
Venendo, appunto, alla Germania, secondo i dati doganali tedeschi analizzati dall’Interprofesional del Vino de España (Oive), il Paese ha aumentato le sue importazioni di vino nella prima metà 2025 in valore (+7,1%), raggiungendo 1,29 miliardi di euro (+85,4 milioni di euro), ma le ha ridotte leggermente (-0,8%) in volume, a 647,2 milioni di litri, con un prezzo medio in aumento del 7,9%, pari a 2 euro al litro. Il calo complessivo in volume è dovuto al vino sfuso, diminuito del 4%, mentre sono aumentati gli acquisti tedeschi di vini in bottiglia. Riguardo ai principali fornitori di vino della Germania, in valore, l’Italia guida con 525,4 milioni di euro nel primo semestre 2025 (+11% sul primo semestre 2024), seguita dalla Francia con 360,6 milioni di euro (+14,2%). In termini di volume, invece, è la Spagna il principale fornitore di vino della Germania con 225,2 milioni di litri (-2,8%), davanti per un soffio all’Italia con 224,6 milioni di litri (+2,4% e il 34,7% del totale), e alla Francia (+5,8%), più distaccata, a 82,8 milioni di litri. Dunque, tanto in valore che in volume, l’Italia riceve buoni segnali dalla Germania, dopo gli ultimi anni più incerti, tanto che il Cagr 2025-2020, riferito al primo semestre di ciascun anno, segna +1,4%. Da sottolineare che, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, il prezzo medio del vino italiano è aumentato più di quello della concorrenza, +8,5% (a 2,3 euro al litro), mentre quello del vino francese è rialzato del 7,9% (4,3 euro) e lo spagnolo dell’1,2% (0,89 euro).
Per quanto riguarda gli spumanti, le importazioni in Germania hanno raggiunto i 206,2 milioni di euro nel primo semestre 2025 (+8,4%). La Francia è in testa con 135 milioni di euro (+18,3% sul primo semestre 2024), con l’Italia che è, invece, il secondo fornitore in questa categoria con 57,2 milioni di euro (+1,6%). In volume, invece, è l’Italia leader con 119 milioni di litri di spumante (+12,5%) spediti in Germania nella prima metà 2025, seguita da Francia (44,2 milioni, +3,6%) e Spagna (42,3 milioni, -13,9%).
Passando al Regno Unito, secondo i dati elaborati dall’Oive, nel primo semestre 2025 sullo stesso periodo 2024, ha ridotto le sue importazioni di vino del 5,4% in valore, a 1,98 miliardi di euro (113,6 milioni di euro in meno) e del 6,4% in volume, a 551,9 milioni di litri (37,7 milioni di euro in meno). Il prezzo medio è aumentato dell’1%, raggiungendo i 3,59 euro al litro, grazie soprattutto alla crescita di Spagna (+10,2%, 3,1 euro al litro) e Australia (+9,5%, pari a 1,5 euro al litro). Le importazioni di vino sia imbottigliato che sfuso sono diminuite. Il Regno Unito ha ridotto le sue importazioni di vino in bottiglia nella prima metà 2025 sia in valore (-5,8%) che in volume (-4,9%); giù anche lo sfuso del 3% in valore (toccando i 287,8 milioni di euro) e dell’8,7% in volume (a 207 milioni di litri). Per quanto riguarda i principali fornitori di vino del Regno Unito, in termini di valore, la Francia detiene il primo posto (36,5% del totale), seguita dall’Italia (22,8%). Il valore dei vini francesi ha raggiunto 724,2 milioni di euro nel primo semestre 2025 (-4,2% sul primo semestre 2024), ma un calo più significativo è quello dell’Italia con 452,8 milioni di euro (-7,2% sul primo semestre 2024). In termini di volume, l’Italia è il principale fornitore (23,7% del totale) con 130,6 milioni di litri (-3,48%), seguita dall’Australia con 80,3 milioni di litri (-7,8%), mentre la Francia è terza a 79,4 milioni di litri con un calo dello 0,9%. La differenza, molto marcata, è nel prezzo medio al litro tra Italia e Francia: rispettivamente 3,47 euro (-3,9% sul primo semestre 2024) e 9,1 euro (-3,4%). Guardando al Cagr 2025-2020, riferito al primo semestre, l’Italia in cinque anni segna un +9,6%, la Francia fa 10,2%.
Capitolo spumanti: le importazioni nel Regno Unito hanno raggiunto i 448,6 milioni di euro nella prima metà 2025 (-7,2%), la Francia è leader con 216,1 milioni di euro (-7,8% sulla prima metà 2024), davanti all’Italia con 202,4 milioni di euro (-6,6%). In termini di volume, l’Italia è leader nelle bollicine con 71,3 milioni di litri di spumante esportati nel Regno Unito nella prima metà 2025, seguita da Francia (66,7 milioni), Spagna (39,5 milioni) e Cile (19,9 milioni).
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