
Ci sono molti modi per conoscere i vignaioli. Si possono andare a trovare in azienda, viaggiando su tutto il territorio italiano alla ricerca di paesaggi, tradizioni e culture senza tempo. Ma, spesso, sono gli stessi vignaioli a venire incontro agli appassionati per raccontare la loro storia ed il loro territorio, grazie ai loro vini. E ci sono locali in cui questo avviene, e che, più di altri, hanno a cuore il loro lavoro e che offrono una scelta molto ampia delle loro etichette: enoteche, wine bar, ristoranti ed osterie che, come i vignaioli, hanno fatto dei valori di territorialità, artigianalità, qualità e sostenibilità i pilastri della loro attività. Sono i 101 “Punti di Affezione” della Fivi, la Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti, dove, dal 20 al 26 ottobre, grazie all’iniziativa diffusa “Essere Vignaioli. Storie di vigne e di vini”, e ad un’edizione record per la partecipazione di locali in tutta Italia, è possibile incontrare e conoscere, condividendo un buon calice di vino, i piccoli produttori che seguono tutto la filiera, dalla vigna allo scaffale. Il tutto aspettando il “Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti”, l’evento di riferimento della Fivi a BolognaFiere (15-17 novembre), che si conferma sempre più “hub” del vino (come ha spiegato, a WineNews, Gianpiero Calzolari, presidente della fiera bolognese con la quale Fivi, che riunisce 1.800 produttori da tutte le regioni italiane per oltre 18.000 ettari di vigneto, ha rinnovato il suo accordo fino al 2028). Tanto che, il 22 ottobre, ci sarà un’edizione speciale in sei locali di Bologna in collaborazione con Amo, l’Associazione Mescitori Organizzati e con i vignaioli bolognesi che abbineranno i loro vini alla grande gastronomia bolognese, promuovendo la neonata “Denominazione Comunale sugli abbinamenti tra cibo e vino” del Comune di Bologna dal “sapore veronelliano”.
Qual è la peculiarità degli appuntamenti di “Essere Vignaioli”, tra degustazioni, aperitivi e cene dedicati al “bere indipendente”? Ciò che è speciale è che in ogni locale, uno o più Vignaioli Fivi racconteranno ad eno-appassionati e curiosi innanzitutto che cosa significa essere un Vignaiolo Indipendente e qual è lo spirito, ma presentando e facendo degustare i vini di altri colleghi, in un clima di amicizia e collaborazione. Perché “ascoltare un vignaiolo delle Alpi che presenta il vino di una vignaiola siciliana, o il giovane vignaiolo piemontese che racconta il lavoro di una storica cantina campana, è il modo migliore per respirare lo spirito che anima la Fivi - spiega la presidente Fivi Rita Babini - e quello stesso spirito di festa e amicizia lo vogliamo ricreare ogni anno tra i banchi di assaggio al Mercato dei Vini”.
All’edizione n. 14, il “Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti” 2025, l’evento Fivi, organizzato da BolognaFiere con il patrocinio di Comune di Bologna, Regione Emilia Romagna e Ascom Bologna - tornerà a Bologna dal 15 al 17 novembre, con numeri importanti: ad accogliere il pubblico saranno 1.000 vignaioli, provenienti da ogni regione italiana, insieme a tre delegazioni di vignaioli europei in rappresentanza delle associazioni nazionali appartenenti a Cevi - Confédération Européenne des Vignerons Indépendants, e a 28 soci Fioi-Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti: di tutti quanti, con gli inconfondibili carrelli, sarà possibile acquistare i prodotti. Ad arricchire il programma, le masterclass dedicate a “Vino, vigne, Vignaioli: una storia di famiglia” (“Il Moscato di Canelli: ritorno al futuro” dedicata alla piccola ma prestigiosa Canelli Docg con il vignaiolo trentino Mario Pojer, ed i produttori piemontesi Gianmario Cerutti, Margherita Forno e Ignazio Giovine; “Cataldo Calabretta: il Cirò nel cuore, da quattro generazioni”, un viaggio nel tempo e nell’evoluzione del Gaglioppo in cui il produttore calabrese Cataldo Calabretta dialoga con il vignaiolo veneto Andrea Miotto; “Un rosso dolomitico: il Teroldego secondo Giulio de Vescovi” che dialoga con il vignaiolo veneto Andrea Pieropan; e “Viticoltura su suolo vulcanico: l’identità del Lazio in degustazione” i cui produttori dialogano la vignaiola siciliana Enza Saitta), il “Premio Leonildo Pieropan” alla memoria di uno dei pionieri della Fivi, ed il “Premio Vignaiolo come noi”.
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