La Cantina di Terlano è ormai una realtà consolidata dello scenario enoico altoatesino e non solo, capace di produrre un’invidiabile gamma di vini, dove è davvero difficile trovare qualche nota stonata. La costanza qualitativa è a dir poco granitica, merito, fra gli altri, del duraturo rapporto che lega la cantina sociale con i suoi soci conferitori e quello ventennale con l'enologo Rudi Kofler (preceduto dallo storico cantiniere Sebastian Stocker), a garanzia di risultati costanti. Fondata a fine Ottocento nell’omonima località non lontano da Merano, è oltretutto una delle cooperative storiche dell’Alto Adige, che oggi conta su oltre 140 soci, 190 ettari di vigneto, posti ad altezze variabili tra i 250 e i 900 metri e una produzione annua di 1.500.000 di bottiglie, plasmate da condizioni pedoclimatiche diverse, ma sempre in grado di esprimere un tratto stilistico distintivo all’insegna dell’eleganza e della longevità. Impossibile fare un’analisi esaustiva dell’Alto Adige enoico senza tenere conto dei vini della Cantina di Terlano. Come il Terlaner Primo, cuvée “espressione di sintesi” che unisce le uve dei migliori vitigni dalle migliori vigne dell'azienda, pressate a grappolo intero e fermentate in legno. Ne risulta un vino morbido e caldo, dalla balsamicità dolce e dai profumi intensi di cedro candito, vaniglia, burro, idrocarburi e ginestra. In bocca il sorso è pieno, di lunga freschezza e sapidità, dal finale ammandorlato.
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