02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

L’“ETICHETTA PARLANTE”, L’INIZIATIVA TARGATA ALLEGRINI-MODULGRAF-DORING, SBARCA E “SBANCA” A BORDEAUX. LA TECNOLOGIA ITALIANA AL VERTICE MONDIALE

Omogeneizzazione del prodotto vino? No, grazie. Allegrini, la griffe simbolo dell’Amarone della Valpolicella, uno dei cavalli di battaglia dell’enologia italiana nel mondo, punta su un sistema tecnologico che racconta l’identità e la peculiarità del terroir di provenienza. Lo fa con l’“etichetta parlante”, che non è diversa da una normale etichetta su una bottiglia. Ma una differenza, impercettibile, ce l’ha: racconta del vino e della storia dell’azienda che lo produce. L’obiettivo è quello di segnalare al consumatore tutte quelle informazioni che meglio servono a precisare il profilo storico ed organolettico per ora di Palazzo della Torre, prestigioso cru della Valpolicella, ma, in un vicinissimo futuro, in tutti i vini Allegrini.

L’etichetta con “il dono della parola”, di scena in anteprima a Vinitaly 2009, sarà al vertice della tecnologia italiana, di scena a Vinexpo (Bordeaux, 21/25 giugno), in esclusiva, per debutto e prima produzione, in Allegrini, azienda della Valpolicella Classica, famosa in tutto il mondo per il suo Amarone (e, in questi ultimi tempi, anche per le tenute a Montalcino, San Polo, ed a Bolgheri, Poggio al Tesoro).

Il progetto “L’etichetta parlante” è nato in Toscana, segnatamente a Santa Croce, dove è stato messo a punto nei laboratori di Modulgraf grazie ad una ricerca durata anni e condotta dall’imprenditore Daniele Barontini e dall’ingegnere tedesco Florentin Doring. “La nostra applicazione - spiega Barontini - nasce da una sofisticata e segreta ricetta di spalmatura dell’inchiostro”. Inchiostro di tutti i colori, ovviamente, ma capace di interagire con un lettore a forma di penna. L’apparecchio si chiama “Ecocoder” e intercetta l’inchiostro decodificando, tramite un minuscolo scanner rifrattometro a raggi infrarossi. “il prodotto è anche contro i falsari - conclude Barontini - in quanto contiene una sorta di codice genetico assolutamente invisibile ad occhio nudo”. Per Marilisa Allegroni, a capo della famosa cantina, “enoteche e ristoratori sono il target ideale dell’etichetta parlante. Essi potranno così dialogare meglio con i clienti e con il personale incaricato delle vendite”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli