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LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA IL NEGOZIATO SULLA RICHIESTA DI DEROGA ALLA DIRETTIVA NITRATI PRESENTATA DALL’ITALIA: IL MINISTRO ZAIA “SARA’ L’OCCASIONE PER RIVEDERE I VINCOLI IMPOSTI ALLE NOSTRE AZIENDE ZOOTECNICHE”

Il Comitato nitrati della Commissione Europea ha avviato ufficialmente il negoziato sulla richiesta di deroga presentata dall’Italia alla direttiva nitrati: dopo essersi messa in regola, l’Italia chiede ora la possibilità di ottenere una deroga ai limiti di azoto consentiti dalla direttiva nitrati (170 chilogrammi/ettaro), impegnandosi ad attuare una serie di impegni ambientali, che prevedono l’utilizzo di colture ad elevato grado di assorbimento di azoto, l’adozione di pratiche agricole volte ad aumentare la capacità di denitrificazione dei terreni ed una serie di ulteriori interventi volti a minimizzare l’impatto dell’attività zootecnica sul territorio. “Si tratta - sottolinea il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Luca Zaia - di un primo importante passo promosso dal Mipaaf e dalle Regioni, in accordo con il Ministero dell’Ambiente, che fa seguito all’archiviazione della procedura di infrazione nei confronti dello Stato italiano del 2008 e all’ampliamento delle aree definite vulnerabili”.
“La procedura avviata - prosegue Zaia - rappresenta anche un’importante occasione per rivedere i vincoli a carico delle nostre aziende zootecniche, che fino ad oggi hanno scontato un gap di competitività aggravato dal pesante momento di crisi”. Ad essere impegnate su questo fronte, sono, per prime, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia, a causa delle specifiche condizioni pedo-climatiche della zona, caratterizzate da crescita prolungata delle colture, elevate produzioni agricole in grado di assorbire forti quantità di azoto e fosforo per unità di superficie.
Sotto il profilo procedurale, la richiesta di deroga potrebbe essere concessa dalla Commissione europea, previo parere del Comitato nitrati e dopo ampia ed approfondita istruttoria, che sarà operata sulla base dell’istanza inoltrata dal nostro Paese. Nel caso tale procedura dovesse concludersi positivamente, come auspicato, ciascuna azienda zootecnica potrà beneficiare della deroga nella misura in cui sarà in grado di dimostrare la compatibilità delle proprie caratteristiche strutturali e di gestione agronomica con i criteri imposti da Bruxelles.

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