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LA NAZIONE/IL GIORNO/IL RESTO DEL CARLINO

Vendemmia scarsa, prezzi alle stelle. Solo 43 milioni di ettolitri di vino: così le cantine potranno smaltire le eccedenze ... Una delle vendemmie più scarse degli ultimi vent’anni: 43 milioni di ettolitri. Un altro primato, dopo quello della precocità. Con la raccolta delle uve rosse (i sangiovesi, i montepulciano, i nebbioli, gli aglianico, i neri d’avola, assieme agli internazionali merlot, syrah, cabernet),siamo nel clou della vendemmia 2007. E qualcuno ricorda la terribile estate 2003. “La campagna attuale - spiega Andrea Sartori, presidente dell’Unione Italiana Vini - per volumi produttivi potrebbe essere paragonata a quella del 2003. Due maglie nere, ma due annate molto diverse. Nel 2003, infatti, la flessione produttiva fu dovuta a un’estate torrida, che aveva anticipato la maturazione e innalzato la gradazione delle uve. Il 2007 è stata caratterizzato da una precocità già nelle primissime fasi, mentre il clima di agosto, piuttosto instabile soprattutto al Nord, non ha favorito le alte gradazioni delle uve”.
Qualità quindi a macchia di leopardo e stime produttive continuamente riviste al ribasso. Il che fa solo bene al sistema-vino Italia, caratterizzato da eccedenze strutturali che ingolfano le cantine e abbassano i prezzi. “Quest’anno invece - prevede il presidente di Fedagri Confcooperative, Paolo Bruni - aumenteranno i prezzi delle uve e conseguentemente anche le quotazioni di mercato dei nostri vini”.
In attesa dei primi riscontri di mercato al Salone del vino di Torino (26-29 ottobre), dalla Toscana arrivano due novità. La raccolta del Brunello ha rispettato la tabella di marcia senza particolari anticipi. Le uve sangiovese (“sane e con elevate gradazioni”, dice il direttore del Consorzio, Stefano Campatelli) si è cominciate a tagliarle pochi giorni fa come da programma.
“Merito del microclima spiega Francesco Marone Cinzano, presidente del Consorzio che fa la differenza”. Poi sulle colline di Scansano, nell’alta Maremma, il celebre Morellino da quest’anno potrà esibire la fascetta Docg come il Brunello, cioè il massimo della qualità. Un vino cresciuto in 10 anni da 2,3 a 9,5 milioni di bottiglie, con il 34% di export.
“Un successo - dice Alessandro Bargagli, presidente del Consorzio di tutela - che è segno evidente della qualità intrinseca di questo vino e della sua rispondenza alla domanda di mercato”.
Tra bizzarrie meteorologiche e anticipi, la vendemmia 2007 porta con sé tanti punti interrogativi, che si riflettono nelle valutazioni - non proprio concordi - di tre guru dell’enologia, Carlo Ferrini, Riccardo Cotarella e Leonardo Valenti, interpellati dal sito www.winenews.it. Il toscano Ferrini, consulente nella sua terra (Castello di Fonterutoli e Casanova di Neri) e in Sicilia (Donnafugata e Tasca d’Almerita), considera la vendemmia 2007 “molto bella; è avanti rispetto ad altre annate precoci, come la 2002 o la 2003, specialmente per vitigni come il Sangiovese, in anticipo dai 10 ai 20 giorni sul 2006, a seconda della zona; gradazioni alcoliche più contenute su quelle del 2006 e belle acidità. Naturalmente ... incrociamo le dita”.
Più prudente Cotarella, wine-maker che spazia dal Molise (Di Majo Norante), alla campana Feudi, all’umbra Terre della Custodia, alla romagnola San Patrignano. “Fino ad oggi si potrebbe pensare ad una grande annata limitatamente ai terreni non siccitosi, ma dove la terra soffre di più la penuria d’acqua e, magari, la conduzione del vigneto non è all’altezza, non possiamo aspettarci nulla di buono. Più che l’anticipo sarà importante la tipologia del terreno, le condizioni del vigneto e le tecniche agronomiche. Comunque, speriamo bene”.
Leonardo Valenti, docente di viticoltura dell’Università di Milano e consulente di aziende del calibro dell’umbra Caprai e delle famose “bollicine” Berlucchi, pone l’accento sulla particolare anomalia dell’annata 2007: “In generale si raccoglieranno uve dal grado alcolico inferiore al 2006 e dall’acidità più accentuata. Ricapitolando, una vendemmia divisa in due: al Centro-Nord, mediamente buona con possibilità di risultati molto buoni; al Centro-Sud, non molto diversa dalle ultime due, con una leggero decremento quantitativo”.

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