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LA NAZIONE/IL GIORNO/IL RESTO DEL CARLINO

Il vino nel mondo parla toscano. A Firenze si celebra il primato ... Parla sempre più toscano, l’Italia del vino. Con l’export che nei primi sei mesi di quest’anno viaggia a più 7 per cento rispetto al già discreto 2012, e il dato complessivo che piazza la Toscana sul terzo gradino del podio dopo Veneto e Piemonte. Poi i premi, le selezioni, le guide: per Wine Enthusiast, una delle “bibbie” mondiali, nella “top 100” tra i vini da collezionare in tutto il mondo, ben 13 sono toscani, e il primo assoluto è un Brunello di Montalcino. E l’all star game d’Italia - segnala WineNews - conta ben tre toscani sui cinque che mettono d’accordo le principali guide nazionali: il Sassicaia, il superclassico Brunello Riserva di Biondi Santi, e il valdarnese Caberlot, anni fa premiato addirittura come numero uno al mondo. Il clima ideale, insomma, per ospitare - alla Stazione Leopolda di Firenze sabato 16 e domenica 17 - il congresso numero 47 dell’Ais, l’Associazione Italiana dei Sommelier. Che per la prima volta cambia abito e nome: si chiama Wine in Progress, diventa cuore di un maxi evento di cibo e di vino aperto al grande pubblico. Un ritorno dopo lunga assenza, 47 anni: eppure proprio a Firenze fu firmato lo statuto dell’Ais. L’hanno ricordato ieri il presidente nazionale Antonello Maietta e quello regionale Osvaldo Baroncelli, durante un pranzo da Giorgio Pinchiorri (tessera numero 21 dell’Ais) e Annie Feolde: e la memoria è corsa a nomi leggendari come Dino Casini e Luigi Veronelli, che hanno fatto la storia della sommellerie. Parla un forte accento toscano, del resto, anche il mondo dei sommelier: il campione del mondo Luca Martini è di Arezzo, e la Toscana ha espresso cinque dei sei finalisti agli ultimi campionati nazionali, con Gabriele Del Carlo laureato campione nel 2011 (oggi lavora al Four Seasons George V di Parigi). E la Toscana è una delle regioni più attive, dentro l’Ais, terza con quasi 4mila iscritti e 800 nuovi partecipanti ogni anno ai corsi, con la crescita continua delle donne “che sono più brave e più attente”, commenta il presidente Maietta, e una “scuola concorsi” attivissima, come dimostrano i risultati nei vari campionati. Due giorni di Firenze ha un calendario che entusiasmerà gli appassionati di cibo e di vino. Il congresso avrà un momento di riflessione su Clima e vino.la qualità si definisce in vigna. Ma il grosso dell’interesse per la gente - il biglietto d’ingresso costa 10 curo per i soci Ais e 20 per tutti gli altri - va a fuoco sicuramente sul resto del programma. Sedici le degustazioni di grandi vini italiani e internazionali: champagne e selezioni del Friuli, grandi piemontesi e spumanti trentini marcati Ferrari, bollicine tedesche e grandi nettari di Umbria, Campania e Abruzzo. E poi la schiera dei toscani: Tignanello, Ornellaia, Sassicaia, Pergole Torte di Montevertine, Castello di Monsanto sotto la guida di sommelier esperti. L’area degli espositori: 207 produttori di vino, trenta di olio (a guidarle, il maestro d’olio Fausto Borella), venti consorzi o aziende del cibo, degustazioni di caffe, distillati e cioccolato da assaporare sotto il portico della Leopolda in compagnia di un buon sigaro toscano. Momenti di gloria anche per i semplici wine lovers, che potranno affrontarsi in un “contest” di degustazioni “cieche” per vincere l’iscrizione a un corso. E poi lo show cooking dello chef stellato fiorentino Marco Stabile, formaggi di nicchia proposti e presentati con l’olio extravergine da Andrea Magi, e la domenica due simpatiche “disfide della ciccia”: primo match a mezzogiorno e mezzo tra la Macelleria Fracassi di Rassina, Arezzo, e la Macelleria Cazzamali di Cremona; alle 18,30, duellanti la Macelleria La Punta di Modena e la Macelleria Dell’Orso di Macerata. Nn mancheranno i vip: a raccontarsi nel talk show Wine Trend ecco Francesco Moser, Francesco Illy, Oliviero Toscani. E perfino uno spettacolo, In vino varietas.

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