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CAMBIAMENTO CLIMATICO

La siccità pesa anche sull’occupazione: nel Sud Italia “bruciati” 33.000 posti di lavoro

L’allarme Coldiretti nella “Giornata contro la Desertificazione”. Numeri relativi solo al primo trimestre 2024 e principalmente in Sicilia e Puglia
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La siccità incide sull’occupazione in quasi tutto il Sud Italia

La siccità pesa anche sui livelli occupazionali, soprattutto al Sud Italia. Coldiretti, in un’analisi attraverso dati Istat, parla di posti di lavoro “bruciati”: 33.000 secondo l’indagine, principalmente tra Sicilia e Puglia. Lo studio si fonda sui numeri relativi all’occupazione nel primo trimestre 2024 e evidenzia come i cambiamenti climatici, al centro della Giornata contro la Desertificazione che si celebra, oggi, 17 giugno, incidano anche sul lavoro. Non a caso la quasi totalità dei posti in meno registrati complessivamente nel settore agricolo tra gennaio e marzo riguarda le campagne del Sud Italia (al Nord i lavoratori aumentano, al Centro calano di un migliaio) ancora oggi in piena emergenza idrica.
L’assenza di precipitazioni e le carenze delle infrastrutture che dovrebbero garantire alle aziende l’acqua necessaria ha di fatto bloccato i lavori nelle campagne meridionali, a partire da quelli necessari per la predisposizione dei terreni, secondo il monitoraggio Coldiretti, con molte aziende agricole che hanno dovuto rinunciare alle assunzioni, costrette anche dall’esplosione dei costi, dalle bollette idriche ai foraggi.
La situazione nelle campagne del Sud è il simbolo di come la desertificazione sia diventata una minaccia per l’agricoltura nazionale. Dalla Sicilia alla Puglia, dalla Basilicata alla Sardegna, si moltiplicano i danni legati alla mancanza di pioggia, che sta praticamente azzerando i raccolti a partire dal grano, dove si stimano cali fino al 70%, campi di foraggi ed erba medica letteralmente bruciati, coltivazioni di frutta e ortaggi in difficoltà e nubi persino sulla vendemmia e sul raccolto delle olive, mentre nelle stalle continuano a morire gli animali.
Ad aggravare gli effetti dei cambiamenti climatici ci sono le carenze infrastrutturali, divenute ormai croniche, denuncia Coldiretti, con reti colabrodo che disperdono anche la poca acqua disponibile. Una situazione contro la quale sono scesi in piazza gli agricoltori della Sardegna, con una grande mobilitazione con centinaia di trattori e di agricoltori in due cortei da Nord a Sud dell’isola, in particolare tra Sarrabus, Sud Sardegna, Ogliastra, Baronia e Gallura, le zone più colpite da una siccità che non sta lasciando scampo a decine di aziende.

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