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LA STAMPA - SPECIALE VINITALY

L’altra metà della vigna conta sempre di più ... Consapevoli, informate (molto sexy, dice un sondaggio, condotto tra gli uomini): sono sempre di più le donne che si interessano al vino. E che sanno destreggiarsi tra etichette, vitigni e shopping... In Italia c’è un’Associazione Donne del Vino nata nell’88 dall’idea di una produttrice toscana: ne fanno parte ristoratrici, proprietarie di vigne, enoteche e cantine... Com’è lontano il tempo in cui Donna Letizia (al secolo Colette Rosselli, che fu moglie di Indro Montanelli) dalla pagine dei più importanti settimanali femminili, nelle sue rubriche di galateo, consigliava alla signore di non mettere in tavola durante un pranzo elegante con ospiti di riguardo, bottiglie di vino rosso “che sanno d’osteria”. Meglio il bianco che tra l’altro “non macchia la tovaglia”. Altri tempi appunto, si era a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, quando il vino era cosa da uomini. Le signore, oltre alla seduzione dello Champagne, potevano concedersi al massimo un rosolio con le amiche. Passato qualche decennio l’universo femminile si presenta con piglio e conoscenza sulla scena enologica. Ne è la riprova l’Associazione Donne del vino che racchiude l’altra metà della vigna. Nata nell’88 da un’idea di Elisabetta Tognana, produttrice toscana, conta oltre 700 aderenti in tutta Italia: trecento sono produttrici, figlie e mogli di vignaioli ma anche conduttrici dirette di vigne e cantine. Aderiscono al sodalizio anche enotecare, ristoratrici, giornaliste del settore. Tra le iniziative avviate dall’associazione si segnala l’impegno didattico nelle scuole e le grandi operazioni di solidarietà concreta. Una su tutte: bottiglie di barbera delle produttrici, vestite con le colorate etichette disegnate da bambini delle elementari piemontesi per finanziare la riserva naturale di Otonga, gestita in Ecuador da Padre Giovanni Onore, un missionario docente di entomologia. Presidente nazionale delle Donne del Vino è stata recentemente eletta Elena Martusciello dell’azienda partenopea Grotta del sole, che ha sostituito Pia Berlucchi (della casa spumanti lombarda). Vice presidenti Cristina Ascheri (una barolista) e Nadia Zenato (di Peschiera del Garda). La delegazione piemontese della Donne del vino (che conta 130 iscritte) è la più numerosa d’Italia ed è presieduta da Michela Marenco della storica azienda di Strevi, nell Alessandrino. Al Vinitaly le DdV terranno l’assemblea nazionale l’8 aprile (area E, Cittadella della gastronomia). Nello stesso stand avranno uno spazio ristorante, aperto tutti i giorni della kermesse veronese dalle 11 alle 15,30. Le chef sono capitanante da Marina Ramasso dell’Osteria del Paluch di Baldissero Torinese, un bel locale sulla collina a pochi passi da Superga. Che sia cambiato il rapporto tra donne e vino lo dimostra anche un’indagine promossa da www.winenews.it uno dei siti più cliccati dagli enoappassionati italiani. Le donne che sanno destreggiarsi abilmente tra Barolo e Brunello, Etna rosso e Cannonau, carte dei vini e terminologia da sommelier, sono giudicate decisamente sexy. Lo afferma il 91% dei maschi che hanno risposto al sondaggio. Se l’interesse dell’universo femminile per l’enologia è in continua crescita - il 74% delle donne che ha risposto ha frequentato corsi di degustazione, il 49% acquista spesso guide e riviste sul vino, il 73% consulta quotidianamente siti e blog specializzati - il mondo maschile sembra guardare al fenomeno con interesse e curiosità. L’inchiesta ha coinvolto 1.789 enonauti (amanti di vino & web), proponendo quesiti differenziati per uomini e donne. Al 52% degli enonauti che hanno partecipato al sondaggio è capitato di andare a cena al ristorante con una donna che ha voluto scegliere personalmente il vino preferito. E lo sanno anche enotecari e responsabili delle grande catene di distribuzione: è in forte crescita la percentuale di donne che compera il vino per tutta la famiglia: il 51% acquista almeno 4-5 bottiglie al mese. Il vino può essere una passione da condividere all’interno di una coppia, sottolineano in molti, oltre ad un inesauribile argomento di conversazione ed una buona scusa per fare insieme degustazioni e viaggi alla scoperta di vitigni e territori.

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