Al vertice dell’immaginario mondiale quando si parla di vino, con le sue tante eccellenze e territori, la Toscana del vino si presenta in salute, almeno da un punto di vista produttivo, al via delle sue “Anteprime” e di Buy Wine, che, dall’8 al 16 febbraio, porteranno prima a Firenze, e poi nei territori, giornalisti a buyer da tutto il mondo. Dopo la scarsissima produzione 2017, con appena 1,6 milioni di ettolitri, una delle annate più scarse di sempre, il 2018 ha riportato i numeri a livelli di normalità, con 2,85 milioni di ettolitri, ottenuti da 60.000 ettari di vigneti (poco meno del 10% del totale nazionale), di cui il 92% dedicati alla produzione rossista. Numeri, forniti oggi dalla Regione Toscana, nella presentazione della settimana del vino toscano, che prenderà il via proprio con BuyWine, l’8 e 9 febbraio 2019, a Firenze (Fortezza da Basso), con 215 cantine selezionate con bando regionale, che incontreranno buyer da 44 Paesi del mondo (da mercati consolidati, quali Germania, Scandinavia, Usa, Canada e Giappone, a novità come Macao, Malesia, Argentina, Cile, Filippine, India, Albania, Slovenia e Spagna). Ed anche sul fronte economico, le cose non sembrano andare male nel Granducato: con una produzione lorda vendibile di 530 milioni di euro (dati Coldiretti), il settore vitivinicolo si conferma come uno dei pilastri dell’agricoltura della Toscana, che, nel complesso, nel 2018 ha raggiunto un valore di 2,97 miliardi di euro, in crescita del 22% sui 2,4 miliardi di euro del 2017, con il 70% delle bottiglie che finisce sui mercati esteri, e il fatturato dell’export che, nel 2018, è arrivato a 980 milioni di euro.
Ma l’avvicinarsi delle “Anteprime”, è l’occasione anche per fare una “radiografia” al vigneto di Toscana. Che vede due denominazioni, da sole, pesare per quali la metà della produzione, Chianti e Chianti Classico, con il 33,1% della superficie il primo, e il 12,7% il secondo. Poi la Toscana dei mille campanili,si frammenta nelle tante altre Doc e Docg che caratterizzano la Regione: Maremma Toscana (4%), Brunello di Montalcino (3,9%), Morellino di Scansano (3,2%), Nobile di Montepulciano (2,8%), Bolgheri (2,5%), Vernaccia di S. Gimignano (1,9%), Rosso di Montalcino (1,2 %), Rosso di Montepulciano (0,9%), Bianco di Pitigliano (0,5%), mentre il 33%, spiega la Regione, è composto da altre denominazioni ed indicazioni geografiche, con un produzione complessiva di 1,6 milioni di ettolitri di vini Dop (al 93% rossi) e 666.000 ettolitri di Igp (75% rossi). Siena e Firenze, spiccano per la quantità di superficie coltivata a vite e si attestano sui 19.870 ettari e 16.850. La superficie media per azienda è di soli 2,5 ettari con picchi di 5 ettari per la provincia di Siena e 0,32 per Massa. Il principale vitigno, ovviamente, è il Sangiovese (61,6 %), colonna portante di tutte le denominazioni più importanti, seguito da Merlot (7,55%), Cabernet Sauvignon (6,5%), Trebbiano Toscano (4,7%), Vermentino (2,5%), Sirah (2,1%), Canaiolo Nero (1,3%), Vernaccia di San Gimignano (1,3%) e altri.Capalbio e Grance Senesi, entrambe con 3 ettari a testa, sono le Doc più piccole. Quella più estesa è la Maremma Toscana con 1.932 ettari che producono 89.000 ettolitri. La Docg con la superficie più piccola è Chianti Colline Pisane con 2 ettari e Val di Cornia Rosso, 3 ettari. Il Chianti è la Denominazione più estesa con 10.165 ettari che producono 608.000 ettolitri. E sempre protagonista nel mondo, nei prossimi giorni sui territori sarà sotto i riflettori “la Toscana degli investimenti, dei sacrifici, della competenza e della capacità di unirsi in consorzi. Questa è l’eccellenza della Toscana riconosciuta a livello internazionale - ha commentato l’Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Marco Remaschi - stiamo attivando i programmi Ocm per i Paesi extraeuropei e abbiamo investito tra i 9 e 10 milioni di euro per promuovere il vino toscano nel mondo”.
Nei giorni di BuyWine si inserisce “PrimAnteprima”, l’iniziativa in programma il 9 febbraio alla Fortezza da Basso di Firenze, che inaugura ufficialmente la Settimana delle Anteprime di Toscana 2019 (9-16 febbraio). PrimAnteprima offrirà la possibilità agli addetti ai lavori, proveniente da tutto il mondo, di degustare le annate appena immesse sul mercato, di denominazioni come Carmignano, Colline Lucchesi, Maremma Toscana, Montecarlo, Montecucco, Orcia, Pitigliano e Sovana, Terre di Pisa, Val di Cornia e Valdarno di Sopra.
L’evento clou è in programma il 9 febbraio (ore 12): una tavola rotonda a cui parteciperà l’Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana Marco Remaschi, insieme agli ospiti ed esperti moderati dal giornalista e sommelier Andrea Gori. Verranno presentati da Ismea gli ultimi dati sulla produzione vitivinicola in Toscana e i trend di mercato, l’Università di Pisa illustrerà uno studio sull’efficacia del modello commerciale di BuyWine, si parlerà poi di cambiamenti climatici, del legame tra cantine e design, e di come e dove si parla di vino toscano online nel mondo grazie ad una ricerca realizzata ad hoc.
Dalla musica all’eccellenza italiana della ristorazione. L’edizione 2018 di BuyWine si aprì sulle dolci note suonate dal vivo con una chitarra acustica dal cantante britannico Sting che, anche produttore in terra toscana, divenne testimonial della manifestazione. Ruolo che, quest’anno, ha annunciato Remaschi, spetterà ad un vero e proprio tempio dell’alta ristorazione italiana e del vino mondiale, come la mitica Enoteca Pinchiorri di Firenze, tristellata realtà di Giorgio Pinchiorri e Annie Feolde.
Il programma delle Anteprime proseguirà con Chianti Lovers a cura del Consorzio Vino Chianti (10 febbraio, Fortezza da Basso, Firenze), Chianti Classico Collection a cura del Consorzio Vino Chianti Classico (11-12, Stazione Leopolda, Firenze), Anteprima Vernaccia di San Gimignano a cura del Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano (10 e 13 febbraio, San Gimignano), Anteprima Vino Nobile di Montepulciano (9-11 febbraio, Montepulciano), Benvenuto Brunello 2019 a cura del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino (15 e 16 febbraio,Montalcino).
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