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LE TAVOLE DEL BELPAESE SONO SEMPRE PIU’ ECO-FRIENDLY: 2 ITALIANI SU 3 SCELGONO PRODOTTI VERDI, ETICI E A ZERO IMPATTO AMBIENTALE. COLDIRETTI: IL “BOOM DEL CIBO ETICO SPINGE ACQUISTI A KM ZERO”. STUDIO DELLA FONDAZIONE INTERNAZIONALE DNV

Le tavole del Belpaese sono sempre più eco-friendly, tanto che per i consumi alimentari, due italiani su tre, prediligono prodotti verdi, etici, e a zero impatto ambientale: emerge da un’indagine effettuata dalla fondazione internazionale Dnv-Det Norske Veritas, secondo la quale ad aprile 2009 su registra l’adozione, in misura crescente, di nuovi parametri di valutazione dei prodotti da acquistare, come il rispetto della tematiche ambientali ed etico-sociali. Per la Coldiretti “Il boom del cibo etico spinge gli acquisti di alimenti a chilometri zero direttamente dalle aziende agricole che in Italia fanno segnare in controtendenza un aumento dell’8% del fatturato, che ha raggiunto 2,7 miliardi di euro nel 2008.

Secondo lo studio Dnv, al supermercato il 70% degli italiani dà importanza agli aspetti etico-sociali, mentre il 65% a quelli ambientali, e addirittura l’83% dà valore a una produzione con basse emissioni di CO2. Questo trend, secondo Dnv, è confermato anche delle aziende agroalimentari: l’83% ritiene che la considerazione dei temi ambientali ed etico sociali tenderà a crescere, e il 41% ha già in programma iniziative concrete per ridurre l’impatto ambientale. Tuttavia, rileva lo studio, i termini “Carbon free” e “Carbon neutral”, utilizzati per indicare i prodotti realizzati attraverso una filiera agroalimentare a bassa emissione di Co2, sono di fatto sconosciuti dagli intervistati.

I comportamenti d’acquisto dei consumatori continuano poi a premiare la fiducia nella marca dei prodotti e nel punto vendita. La sicurezza e la qualità del prodotto sono considerati dei prerequisiti all’acquisto: nel 72% dei casi viene verificata solamente la data di scadenza, soprattutto presso le fasce d’età più giovani (25-44 anni) e al Centro Sud; nel 49,3% dei casi ci si affida anche alla notorietà/reputazione di marca, mentre nel 34,3% di quella del venditore/punto vendita.

Secondo la Coldiretti, in Italia sono saliti a 60.700 i frantoi, le cantine, le malghe e le cascine dove è possibile comperare direttamente, ai quali si aggiungono i mercati degli agricoltori (farmers market) aperti dalla Coldiretti stessa, dove vengono offerti prodotti locali e di stagione a chilometri zero. A livello globale è stimato che un pasto medio percorre più di 1.900 chilometri per camion, nave e/o aeroplano prima di arrivare sulla vostra tavola e spesso ci vuole più energia per portare il pasto al consumatore di quanto il pasto stesso provveda in termini nutrizionali, senza contare gli effetti sull’atmosfera e sui cambiamenti climatici provocati dall’emissione di gas ed effetto serra. Per la Coldiretti consumando prodotti locali e di stagione e facendo attenzione agli imballaggi, una famiglia può arrivare ad abbattere fino a 1.000 chili di anidride carbonica l’anno: è stato ad esempio calcolato che un chilo di prugne dal Cile devono volare 12.000 chilometri con un consumo di 7,1 kg di petrolio che liberano 22 chili di anidride carbonica, mentre l’uva dal Perù percorre quasi 11.000 chilometri con un consumo di 6,5 chili di petrolio e l’emissione di 20,2 chili di anidride carbonica.

Dei 2,7 miliardi di euro spesi dagli italiani per acquistare direttamente dai produttori agricoli, ben il 43%, spiega la Coldiretti, viene destinato all’acquisto di vino in cantina, mentre il 23% dall’ortofrutta, il 12% per i formaggi, il 7% per carni e salumi, il 6% per l’olio di oliva e il 5% per le piante ornamentali. Esistono peraltro enormi spazi di crescita con quasi la metà (44%) dei consumatori che non effettuano acquisti direttamente dai produttori e che non lo fanno perché non sanno a chi rivolgersi o dove andare, tanto che l’88% della popolazione si recherebbe in un farmers market se c’è ne fosse uno nella propria zona.

La Coldiretti è impegnata nella realizzazione di una rete di 20.000 mercati degli agricoltori firmati “campagna amica” dove acquistare direttamente prodotti provenienti dagli allevamenti e dalle coltivazioni italiane per combattere la moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola, garantire la sicurezza a tavola e smascherare il finto made in Italy. Il prodotto agricolo “cento per cento italiano” senza trucchi, firmato dagli agricoltori, sarà offerto attraverso la più estesa rete commerciale nazionale che coinvolge 2.000 mercati di campagna amica e 2.000 punti di vendita delle cooperative, 1.000 dei consorzi agrari, 5.000 agriturismi e 10.000 aziende agricole, ma coinvolgerà anche la rete della ristorazione a chilometri zero e la distribuzione che intenderà partecipare.

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