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VIP-VIGNERONS

L’ex ciclista Anita Neveu che produce un Beaujolais da 100/100 per il critico James Suckling

È solo l’ultima campionessa che, spinta dalla passione, ha scelto di dedicarsi alla vigna. Con il legame tra vino & ciclismo che è sempre più forte
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L’ex ciclista Anita Neveu, vigneron a Domaine Anita, nel Beaujolais

Vino e ciclismo: un rapporto che va avanti da lunghissimo tempo, e con esempi anche molto famosi che testimoniano l’incontro tra queste passioni, se solo si pensa all’ex campione Francesco Moser, produttore di Trentodoc e Trentino Doc nella sua azienda Moser Trento, tra la Val di Cembra e la Valle dell’Adige, ma anche a Fausto Coppi, al quale il nipote Francesco Bellocchio ha dedicato il vino “Fausto”, un Timorasso che nasce a Vigne Marina Coppi a Castellania Coppi, paese natale di uno dei più grandi ciclisti di tutti i tempi nei Colli Tortonesi. E se molti sono anche i campioni del passato che partecipano a L’Eroica, la cicloturista “alla Coppi e Bartali” in sella a bici d’epoca con maglie di lana nelle strade bianche dei vigneti italiani, a partire dal Chianti Classico ma non solo (e che ha visto “pedalare” anche WineNews), c’è chi in cantina ha un vero e proprio “Museo del Ciclismo”, come Ciacci Piccolomini d’Aragona, storica azienda “bike friendly” del Brunello di Montalcino, i cui habitué sono i più grandi campioni di ciclismo come, da ultimo, Miguel Indurain.
Dalla “patria” del Giro d’Italia a quella del Tour de France, le cui tappe, da sempre, si corrono anche attraverso i territori del vino più famosi, l’ultima storia, arriva dalla Francia, dove Anita Neveu, ex campionessa di ciclismo ha scelto di dedicarsi alla viticoltura nei suoi 18 ettari di vigneti nel Beaujolais, dove “custodisce” viti che hanno dai 40 ai 100 anni di età, “fiore all’occhiello” del Domaine Anita, fondato nel 2015 e che porta il suo nome. E dove l’ex ciclista e Guy Marion producono sei etichette, tra cui il Beaujolais Domaine Anita Moulin-à-Vent Couer de Vigneronne 2022 da 100 punti per il celebre critico James Suckling (e n. 30 nella “Top 100 Wines of the World” 2023 con l’annata 2021).
Un percorso che, per certi versi ricorda la storia di Francesco Moser, campione di un’attività sportiva a livello agonistico che richiede abnegazione, lavoro sodo e morale d’acciaio, come per una vendemmia fruttuosa e per un’azienda vitivinicola di successo. E sarà forse anche per questo che anche Anita Neveu, che questi valori li ha imparati bene nel corso della sua carriera sportiva e grazie al suo grande talento, ha deciso di affrontare questa nuova sfida. “Una storia di successo, dove l’impegno e l’originalità portano a risultati straordinari che ci hanno affascinato - spiegano da Vino & Design, tra i leader della distribuzione vitivinicola italiana, che ha, recentemente inserito in portfolio le etichette del Domaine Anita - un concentrato di eccellenza capace di sorprendere anche i più fini intenditori”. “Già da bambina ho praticato il ciclismo su strada, fino a partecipare ai Campionati del Mondo del 1996, a Novo Mesto in Slovenia - racconta Anita Neveu - era un sogno che è diventato un obiettivo ed ho fatto tutto il possibile per raggiungerlo. Richiedeva abnegazione, coraggio, lavoro, standard elevati e morale d’acciaio. Nonostante la difficoltà, mi ha dato una soddisfazione senza pari e, oggi, questa mia forza nel lavorare mi permette di gestire la mia azienda vinicola con la stessa energia”.
La nuova avventura vitivinicola della Neveu, però, non è certo una prima volta assoluta di nomi noti dello sport che si dedicano alla viticoltura. Un modo per riconnettersi alla propria terra per qualcuno ed un ritorno all’infanzia per altri che, in vigna, ci sono cresciuti. Tra questi, sono numerosi i fuoriclasse del pallone ad aver intrapreso il mestiere di vignaioli, come Lautaro Martínez, produttore (assieme alla moglie) presso la Bodega Cittanina a Luján de Cuyo, vicino a Mendoza e David Silva con i 6 ettari della sua Bodegas Tamerán, a Gran Canaria, od il compianto campione del mondo italiano Paolo “Pablito” Rossi che, dalla metà degli Anni Novanta in poi, ha prodotto il suo vino nella tenuta Borgo Cennina, nell’Aretino, poi Andrea Barzagli con Le Case Matte, nel messinese, e ancora Andrea Pirlo con i 10 ettari di filari di Merlot e Trebbiano della Pratum Coller, nel Bresciano; Damiano Tommasi che, nella sua Tenuta San Micheletto a Fumane, produce Amarone in Valpolicella, ma anche Hernanes, che a Ca’ del Profeta, a Montaldo Scarampi, produce Barbera d’Asti, Grignolino d’Asti e Brachetto, senza dimenticarsi di Andrès Iniesta e della sua Bodega Iniesta, eredità di famiglia e tra le più solide realtà della Spagna del vino con 120 ettari di vitigni, e del campione del Milan degli Anni Cinquanta Nils Liedholm con la sua azienda vinicola Vini Liedholm a Villa Boemia, dove produce Barbera, Grignolino e Grenoli.
Non da meno, però, i Ct, dall’ex allenatore Alberto Malesani che, come Tommasi, produce Amarone in Valpolicella, nella sua cantina La Giuva, più precisamente in Val Squaranto, a Luciano Spalletti con la sua Tenuta La Rimessa, a Montaione, nella sua Toscana, e Nevio Scala che, dal 2004, ha ripreso in mano le fila della sua azienda, nel Padovano, dove produce bianchi macerati e sur lie, insieme ad ottimi tagli bordolese. Un amore, quello degli sportivi per il vino, che non è certo una prerogativa unica dei calciatori, come dimostrano anche storie come quella del pilota abruzzese di Formula 1 Jarno Trulli che, tornando nel suo Abruzzo, produce vini nel Podere Castorani. Storie che parlano di successi sportivi e di grandi obiettivi ottenuti, ma che raccontano, soprattutto, della passione, della dedizione e dell’impegno necessari a raggiungerli. Formula1 il cui brindisi ufficiale è italiano grazie a Ferrari Trento, con le prestigiose bollicine Trentodoc che bagnano anche le vittorie della Juventus. Ma tra le partnership più celebri si va da quella di ColleMassari con il team velistico di Alinghi Red Bull Racing, mentre brindisi ufficiale di Luna Rossa Prada Pirelli è, ancora una volta, la griffe Ferrari, al Prosecco Doc, sponsor di eventi d’eccezione come il MotoGp, i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Cortina nel 2026, od ancora la Barcolana, la storica regata velica che si tiene ogni anno nel golfo di Trieste. Per citarne solo alcuni.

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