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GIAHS FAO

L’ininterrotta “Fascia olivata Assisi-Spoleto” primo sito italiano nella lista del Giahs Fao

Prosegue l’iter di riconoscimento delle Colline Vitate del Soave, primo sito viticolo in corsa per il Global Important Agricultural Heritage System

Sessanta chilometri di oliveto interrotto che, con i suoi ulivi secolari, caratterizza il paesaggio collinare di Assisi, Spello, Foligno, Trevi, Campello e Spoleto, nella verde Umbria: ecco la “Fascia olivata Assisi-Spoleto”, primo sito italiano inserito nei giorni scorsi dal Giahs Scientific Advisory Group (Sag) nella lista del Global Important Agricultural Heritage System (Giahs) della Fao, che conta una cinquantina di luoghi al mondo caratterizzati da un paesaggio di incomparabile bellezza che combina agricoltura, biodiversità, ecosistemi e retaggi culturali. Intanto, prosegue l’iter del primo sito viticolo in corsa per il riconoscimento a patrimonio dell’Umanità Giahs-Fao, le Colline Vitate del Soave, prima Doc italiana “Paesaggio rurale di interesse storico” d’Italia.
“L’ultima riunione del Sag, il gruppo di esperti che ha il compito di valutare i siti mondiali che meritano il riconoscimento e la tutela - spiega a WineNews il Consorzio di Tutela del Soave in una nota - ha infatti riconosciuto il potenziale del sito ed è stata organizzata una visita ispettiva per concludere l’iter di riconoscimento. Il gruppo di esperti ha dato merito alla centralità del lavoro dei 3.000 viticoltori del Soave che, come tanti custodi del territorio, hanno saputo negli anni creare un sistema che coniuga modernità e tradizione, ricerca e preservazione, in un luogo dove la pergola e la Garganega sono le regine di un saper fare tramandato da generazioni. La fatica di una viticoltura ai limiti dell’eroico, l’ingegno umano usato per superare le difficoltà nel pieno rispetto delle condizioni ambientali, l’impegno di un intero sistema fatto da Consorzio, Comuni, cantine cooperative e singoli produttori per la coltivazione dell’uva in piena integrazione con le altre colture esistenti come le ciliegie e gli olivi, fanno di questo sito un unicuum a livello mondiale”.
La richiesta della “Fascia olivata Assisi-Spoleto” è partita circa due anni fa dal Comitato Fascia Olivata che comprende sei Comuni con Trevi capofila. Il primo passo è stato l’inserimento da parte del Ministero delle Politiche Agricole nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici, istituito nel novembre del 2012 e che per ora comprende solo 12 siti italiani. Ad aprile 2018 è arrivata la candidatura ufficiale da parte del Ministero delle Colline Vitate del Soave e degli ulivi secolari umbri. Ora, dopo il riconoscimento, il Comitato inizierà a lavorare per ottenere anche quello dell’Unesco. “Essere un paesaggio Fao significa che tutti noi crediamo fortemente nella necessità di mantenere il nostro paesaggio e di continuare la tradizionale coltura dell’olivo, introducendo sistemi innovativi che possano renderla sempre più remunerativa per gli olivicoltori - ha detto il sindaco di Trevi Bernardino Sperandio, capogruppo del Comitato per il riconoscimento - ma tutta la popolazione che insiste su questa fascia olivata pedemontana deve poter godere i benefici di un turismo intelligente richiamato dalla bellezza dei nostri oliveti”.
L’inserimento nel programma Fao-Giahs prevede di superare una valutazione su cinque parametri, basati su biodiversità agricola, sistema di conoscenze e tradizioni locali, insieme di valori condivisi, sostentamento economico della popolazione e caratteristiche peculiari e uniche del paesaggio in esame.

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