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I CONTI DEL VINO (E NON SOLO)

Lvmh, fatturato giù del -2% (a 60,7 miliardi di euro) e calo maggiore per “wine & spirits” a -11%

Pubblicati gli attesi dati del terzo trimestre 2024: il colosso francese, benchmark per il settore del lusso, risente dei rallentamenti della Cina
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Lvmh, fatturato in calo nel terzo trimestre 2024

Erano i dati più attesi dagli analisti finanziari, e non solo, ed oggi, a borse chiuse, come annunciato, sono stati pubblicati: il colosso francese del lusso mondiale Lvmh ha reso noto i ricavi del terzo trimestre 2024, che registrano, sullo stesso periodo 2023, un fatturato in calo del -2%, a quota 60,7 miliardi di euro. Gli unici settori del gruppo in crescita sono “profumo e cosmetici” (+2% a 6,1 miliardi di euro) e il “retail specializzato” (+1% a 12,5 miliardi di euro). In calo tutto il resto: “orologi e gioielli” fanno segnare -5%, a quota 7,5 miliardi, ma pesa soprattutto la voce “moda e pelletteria”, che rappresenta quasi la metà del fatturato di Lvmh, in calo del -3%, a 29,9 miliardi di euro sul terzo trimestre 2023. Tuttavia, il calo maggiore è ancora quello del settore “wine & spirits” (che conta brand-icona che vanno da Moët & Chandon a Krug, da Cheval Blanc a Château d’Yquem, da Ruinart a Dom Pérignon, da Domaine des Lambrays a Veuve Clicquot, da Cloudy Bay a Bodega Numanthia, da Terrazza de Los Andes ad Ao Yun), unico in doppia cifra con -11%, a quota 4,19 miliardi di euro. A livello organico, il settore “vini & Champagne” fa segnare il -6%, a 2,14 miliardi di euro, mentre quello “cognac & spirits” il -11%, a 2,05 miliardi di euro.
La pubblicazione dei conti trimestrali del gruppo, fondato e diretto da Bernard Arnault, era stata individuata, nei giorni scorsi, da parte degli addetti ai lavori, come l’evento benchmark per capire il futuro del settore del lusso, preoccupato dall’escalation sull’antidumping da parte della Cina in ritorsione politica all’Unione Europea che ha imposto medesimi dazi sulle auto elettriche prodotte e in arrivo dal Paese Dragone. Il timore è che, dopo il brandy, il prossimo comparto europeo ad essere colpito possa essere quello del lusso, che già ha vissuto frenate dei ricavi dovute (soprattutto, ma non solo) al calo della domanda cinese: dopo anni di espansione l’economia di Pechino sta registrando qualche segnale di flessione.
E visto che Louis Vuitton Moët Hennessy è un conglomerato industriale che raggruppa più brand, dalla moda agli orologi, passando per wine & spirits, i trader reputano questa trimestrale il punto di riferimento per poter fare comparazioni e previsioni. Adesso gli addetti ai lavori possono cominciare con le analisi finanziarie, mentre le grandi maison (e anche il mondo del vino) osservano con particolare attenzione le strategie di Pechino.

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