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MADE IN ITALY: CHEF E VITICOLTORI INSIEME PER PROMOZIONE. LO DICE PAOLO MONTRESOR, A CAPO DELLA CANTINA VENETA. GLI CHEF PLAUDONO AL TAVOLO SU TURISMO ENOGASTRONOMICO PROMOSSO DAL MINISTRO BRAMBILLA

Il segreto di una promozione vincente del made in Italy sta nel creare una squadra affiatata tra mondo del vino e ristoratori. “L’unione tra noi produttori e viticoltori e i cuochi, soprattutto stellati, è la comunicazione più efficace del lavoro e della specificità del nostro agroalimentare. E’ la ristorazione di qualità che, ogni giorno, vende il nostro vino e facendolo, sa raccontare il lavoro che c’é dietro a una buona bottiglia”. A dirlo è Paolo Montresor, patron del gruppo con cantine nel veronese, Piemonte, Trento, Collio, Calabria e Sicilia che di promozione di alto profilo se intende. Ha organizza ieri a Roma l’evento biennale “Montresor Live Show”, che raduna nove chef stellati d’Europa, da Massimo Bottura a Gianni d’Amato, in una maratona ai fornelli coordinata dallo chef residente dell’Hotel Boscolo Exedra Alessandro Circiello. A bordo piscina, nel roof garden, con la partecipazione di Renzo Arbore, Flavia Vento, Fabio Testi, Matilde Brandi, Alessandra Pierelli e Stefano Masciarelli, alle degustazioni enogastronomiche di griffe italiane e francesi insieme a rarità come il liquore al brodo di giuggiole, con asta di beneficenza a favore dell’associazione fondata da Padre Sebastiano.
Da questa kermesse arriva un plauso al tavolo sul turismo enogastronomico, iniziativa del neo-ministro Michela Vittoria Brambilla: “due cose che sappiamo fare benissimo in Italia sono il cibo e il vino; ed è su questo che abbiamo marginalità di competizione per recuperare appeal nel turismo” ha osservato Montresor. “Occorre, però, trasformare le buone intenzioni in fatti”, ha ammonito Ciccio Sultano. “Un artigiano - sottolinea lo chef del Duomo di Ragusa - è oggi soffocato dal sistema politico, sociale e industriale. Non è semplice poi essere uno chef stellato quando ci sono problemi sul territorio. Proprio per questo, il mondo del vino, tutto, dovrebbe stare accanto alla ristorazione di qualità che sa raccontare il lavoro e fare giustizia dei prodotti”. Il tavolo promosso dal Ministro Brambilla “dovrebbe - secondo Romano Tamani de L’Ambasciata di Quistello (Mantova) - salvaguardare la cucina italiana e un territorio che non prevedono alchimie né chimica, ma i profumi e i sapore di una varietà straordinaria di eccellenti materie prime. Insieme a noi, istituzioni e mondo del vino dovrebbero diffondere la conoscenza profonda di queste tradizioni. Diffondere proprio questi profumi della cucina italiana, anche povera, che il mondo del resto ci chiede”.
Il presidente dei Cuochi di Marca e ristoratore membro dell’associazione “Le Soste” Lucio Pompili considera “un grande sbaglio il non-dialogo che c’é stato tra mondo della ristorazione e associazioni agrituristiche. Negli ultimi 15 anni - ha aggiunto lo chef del Symposium di Cartoceto (Pesaro) - l’Italia ha perso 20 milioni di turisti. Per contrastare questo calo di arrivi, che è poi per noi un calo di bocche, occorre fare un sistema, destinando i fondi dei Psr (Programmi di Sviluppo Rurale delle Regioni) al rinnovo dell’incoming. A partire dagli outlet regionali, che vendano moda e prodotti tipici nei pressi degli aeroporti, e da un unico front-office che metta in rete almeno 700 camere, per essere competitivi con le multinazionali e le navi da crociera”.
Ecco i nove tra i migliori chef d’Italia che hanno partecipato al party Montresor: Massimo Bottura (Ristorante La Francescana di Modena); Lucio Pompili (Ristorante Symposium di Cartoceto a Pesaro), Isidoro Consolini (Ristorante Al Caval di Torri del Benaco a Verona), Romano Tamani (Ristorante L’Ambasciata di Quistello a Mantova), Gioacchino Pontrelli (Risorante Lorenzo a Forte dei Marmi), Michele Frandolic (Ristorante Azzurra di Riccione), Gianni D’Amato (Ristorante Il Rigoletto di Reggio Emilia), Santi Capitani (Ristorante Santi di Giglio Castello a Grosseto), Ciccio Sultano (Ristorante Il Duomo di Ragusa).

Focus - Montresor: “la crisi è alle spalle. Nel 2009 mercato crescera”
“Nel 2009 il mercato del vino crescerà ancora. E’ la previsione di Paolo Montresor, presidente del gruppo veronese che ieri a Roma ha sottolineatop il suo vedere positivo e che “la crisi economica per il settore vinicolo è ormai alle spalle”. Conversando con i giornalisti, Montresor spiega che “la crisi, nel 2008 e nel primo bimestre 2009, si è sentita soprattutto nell’export a causa del blocco totale degli ordini. Adesso, però, il peggio è passato e siamo molto fiduciosi che il 2009 possa chiudersi meglio del 2008”. Per Montresor, in ogni caso, “il settore vinicolo ha risentito meno della crisi globale anche perchè nel tempo ha superato momenti ben più difficili, come quando si attraversò la crisi del metanolo’’. Il gruppo, Montresor auspica che il 2009 “si chiuda con risultati migliori del 2008 che ha registrato un fatturato pari a 25 milioni di euro”.
La Montresor Wines & Luxury punta decisamente al mercato italiano, dove - spiega ancora il presidente - “intendiamo consolidare la nostra presenza”, con un occhio però sempre attento al: “Nord-America, alla Svizzera, alla Germania e alla Norvegia che sta scoprendo i nostri prodotti. Una certa attenzione la poniamo, in ogni caso, anche ai paesi emergenti e alla Malesia, al Giappone, al Vietnam e al Venezuela”.

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