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ATTUALITÀ

Maltempo in Friuli, vigneti del Collio tra i meno colpiti. Danni al ristorante di Antonia Klugmann

La direttrice del Consorzio, Lavinia Zamaro, a WineNews: “il vino non ha avuto gli effetti peggiori, considerando tutto quello che è successo”

Ormai si tratta di un’abitudine che, purtroppo, non fa sconti a nessuno. Torna il maltempo in Italia e il Friuli Venezia Giulia è una delle regioni più colpite. Il bilancio, al momento, è grave, con due vittime, a Brazzano di Cormòns, e allagamenti che hanno messo a dura prova il territorio, agricoltura compresa. La Coldiretti, tracciando una prima analisi degli effetti dei nubifragi abbattutisi nel Nord Est del Paese, parla di oltre 1.000 ettari di terreni coltivati a ortaggi e cerali finiti sott’acqua nel goriziano, a causa dell’ondata di maltempo che ha colpito la regione, con allagamenti e frane.
Una situazione difficile, ma che, per fortuna, almeno per quanto riguarda i vigneti del Collio, territorio di eccellenza per la produzione di vini bianchi, non è allarmante, seppur qualche problematica si è verificata. “Sicuramente è presto per fare un quadro completo - spiega, a WineNews, Lavinia Zamaro, direttrice del Consorzio dei Vini del Collio - se è vero che ci sono dei vigneti che hanno subito alcune conseguenze, la situazione nella parte collinare non è drammatica soprattutto rispetto a quello che è accaduto a valle. Il vino non ha avuto gli effetti peggiori, considerando tutto quello che è successo. Alcune aziende hanno riscontrato degli allagamenti nella parte degli uffici, dell’ospitalità, ma, nel quadro complessivo, anche i danni materiali, seppur in importanti, vanno guardati in prospettiva”.
A subire le conseguenze del maltempo anche il ristorante L’Argine, 1 stella Michelin a Vencò, della chef Antonia Klugmann, tra i vigneti del Collio friulano, che ha anche girato un video su Instagram per documentare una situazione difficilissima. E quindi acqua ovunque, il fango, i frigoriferi spenti, la campagna che si è trasformata in un lago e le stanze appena inaugurate già rovinate. “È inutile parlare di turismo, di paesaggio in un meraviglioso Paese come il nostro se prima non si fa un ragionamento di sicurezza generale. Il paesaggio attorno a noi non è decorativo, il senso stesso del nostro Paese, è la nostra identità”, ha detto l’ex giudice di MasterChef all’Ansa. Ma anche lo storico Mulino Tuzzi a Dolegna sul Collio, che ha oltre 100 anni di storia, ed oggi è sott’acqua. 
Coldiretti ha aggiunto che si sono “allagati anche capannoni e attrezzature agricole. Un bilancio completo dei danni sarà possibile solo nei prossimi giorni, quando potrà essere verificato lo stato delle coltivazioni”. L’aggiornamento delle ore 13.30, della Regione Friuli Venezia Giulia, afferma che “continua senza sosta il lavoro dei soccorritori”, ma a “Cormòns rimangono evacuate in via cautelativa 84 persone, mentre a Romans sono 319 le persone evacuate dalla località Versa”. La buona notizia è il miglioramento del tempo con lo precipitazioni che non sono attese per il resto della giornata e in quella di domani. La Regione ha già annunciato che “metterà in campo anche nella prossima Legge di Bilancio risorse per dare risposte alla popolazione e alle imprese delle aree, in particolare nei territori di Cormòns e di Romans d’Isonzo, che sono stati colpiti dalla straordinaria ondata di maltempo”.
Dall’inizio dell’anno, ha detto Coldiretti, “sono oltre 2.600 gli eventi estremi che si sono abbattuti sul nostro Paese, secondo un’analisi su dati Eswd, aggravando una situazione che vede oggi quasi un quinto del territorio italiano classificato come ad alto rischio di frana e alluvione, con gravi ripercussioni per l’economia e la vita delle persone. In queste zone risiedono, infatti, quasi 3 milioni e mezzo di famiglie, secondo l’Ispra. Un fenomeno spinto dall’erosione di terra fertile e dalla copertura artificiale del suolo che avanza a ritmi sostenuti e fa sparire in Italia due terreni agricoli al giorno, secondo una stima su dati dell’Istituto. In questo modo viene meno la fondamentale attività di manutenzione garantita dalla presenza degli agricoltori”. Ed infine l’appello, lanciato dalla stessa Coldiretti, “di accelerare sull’approvazione della Legge sul consumo di suolo che giace da anni in Parlamento e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”.

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