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Mango, avocado, vini liquorosi, lavasciuga e robot aspirapolvere entrano nel paniere Istat 2018, fuori telefonia pubblica, canone Rai e mp4. La sezione dei beni alimentari resta la più “pesante”, col 16,5% dei prodotti, la ristorazione sale all’11,7%

Non Solo Vino
Anche l’avocado entra nel paniere Istat

Dentro mango, avocado, vini liquorosi, lavasciuga e robot aspirapolvere; fuori telefonia pubblica, canone Rai e lettore mp4. Il paniere Istat, che misura l’inflazione dei prezzi in Italia monitorando i beni di consumo principali (www.istat.it/it/archivio/208764), è in continuo aggiornamento, e nel 2018 le novità non sono poche. All’ingresso nella sezione “frutta esotica” dell’ananas di qualche anno fa si aggiungono quest’anno mango e avocado che, per la Coldiretti, è una conseguenza dei cambiamenti climatici che hanno reso l’Italia adatta alla produzione di questi frutti originari del Sudamerica. Nonostante la sempre maggiore presenza di prodotti non appartenenti alla tradizione culinaria italiana, per la maggior parte il paniere Istat prende in considerazione tutti quei beni alimentari che di fatto compongono la dieta mediterranea: immancabili pasta, riso, pizza e farine, ma anche i vari tipi di carne, di frutta e verdura, ovviamente anche l’olio extravergine d’oliva, i vari latticini, con la vasta scelta di formaggi, i salumi e i prodotti tipici. Ma anche salse e condimenti, miele e dolciumi. La sezione degli alimentari, raggruppate con le bevande analcoliche come tè, caffè, cioccolato, si conferma infatti la più “pesante” del paniere, rappresentando, come nel 2017, il 16,5% dei prodotti del paniere.

Tra le bevande alcoliche, nel paniere con i tabacchi, la new entry sono i vini liquorosi, che si aggiungono a superalcolici e liquori, le birre e ovviamente la lunga lista di vini già presenti da tempo, rappresentando di fatto un altro componente fondamentale della dieta tipica del Belpaese. Il settore di bevande alcoliche e tabacchi rappresenta il 3,1% dei prodotti nel paniere, in diminuzione rispetto all’anno precedente (era il 3,2%).

Il paniere Istat di fatto tiene conto delle abitudini di consumo degli italiani, è quindi ovvio che telefonia pubblica e mp4 siano usciti, non avendone più bisogno grazie all’avvento di smartphone e internet. Sono sempre più frequenti invece prodotti tecnologici che aiutano i consumatori con la cura della casa, ed ecco che fanno il loro ingresso nel paniere lavasciuga e robot aspirapolvere.

Il peso specifico del settore dei servizi ricettivi e della ristorazione è cresciuto, arrivando all’11,7% (nel 2017 era dell’11,5%) ma non ha visto new entry.

Tra le novità del 2018 c’è l’utilizzo dei prezzi registrati alle casse di ipermercati e supermercati mediante scannerizzazione dei codici a barre (scanner data) dei beni per la cura della casa e della persona, provenienti dalla Grande Distribuzione Organizzata (Gdo) del commercio al dettaglio (ipermercati e supermercati). Nel complesso, le quotazioni di prezzo utilizzate ogni mese per stimare l’inflazione passano da 706.500 a oltre 4.500.000 e provengono da una pluralità di fonti: 461.000 raccolte sul territorio dagli Uffici comunali di statistica e 153.000 direttamente dall’Istat; 3.840.000 tramite scanner data.

Focus: Coldiretti, mango e avocado entrano nel paniere Istat a causa dei cambiamenti climatici

Avocado e mango non sono certo frutti tipici della nostra Penisola, arrivano da Paesi ben più caldi. Ultimamente però è sempre più frequente trovarli sugli scaffali dei supermercati, spesso coltivati proprio in Italia: secondo la Coldiretti il loro sempre maggiore consumo e addirittura la loro coltivazione, che è valso loro l’ingresso nel paniere Istat 2018 sotto la sezione “frutta esotica” insieme ad ananas e kiwi, è dovuto alla tendenza al surriscaldamento e ha comportato un significativo spostamento della zona di coltivazione tradizionale di alcune colture. Oggi in Sicilia, precisa la Coldiretti, ci sono 100 ettari coltivati ad avocado, decine a mango nelle campagne tra Messina, l’Etna e Acireale e in Calabria stanno nascendo decine di impianti di altri frutti tropicali. I risultati qualitativi sono straordinari per gli esotici a chilometri zero che vedono impegnati nella coltivazione molti giovani agricoltori. L’88% degli italiani quando acquistano frutta al mercato ritiene importante l’origine nazionale, secondo una indagine Coldiretti/Ixè: ecco che importare frutta esotica dall’estero non basta più.

Il cambiamento del paniere prende atto della svolta salutista degli italiani con il boom nei consumi di ortofrutta che nel 2017, conclude la Coldiretti, hanno raggiunto il massimo del secolo con circa 8,5 miliardi di chili con al primo pasto le mele, seguite dalle arance.

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