“Adieu” Castel Rhône. Un altro segnale che dimostra come i tempi stanno cambiando per il mondo del vino, sempre più alle prese con un mercato che vede i consumi spostarsi altrove ed una produzione ormai ritenuta eccessiva per la domanda. E se le scelte cambiano anche le aziende si devono adeguare. Succede anche ai più grandi, come nel caso di Castel in Francia, gruppo leader Oltralpe e n. 3 al mondo, fondato da Pierre Castel a Bordeaux nel 1949, e oggi una realtà da 350 milioni di bottiglie commercializzate all’anno per un fatturato, nel 2022, di 680 milioni di euro. La novità è che Castel Frères, una delle società commerciali del gruppo Castel, riporta “Vitisphere”, ha rivelato “un progetto di trasferimento delle attività di imbottigliamento del sito di Saint-Priest (Rodano) con l’obiettivo di distribuire la sua produzione agli altri siti dell’azienda, entro la fine del 2025”. Per quanto riguarda i 96 dipendenti interessati, si legge che è stato avviato un piano di protezione del lavoro.
L’azienda ha spiegato la chiusura del sito alle porte di Lione con “un mercato in declino strutturale, aggravato dalla situazione economica e geopolitica”, che ha portato “negli ultimi 5 anni” ad “un calo significativo dei volumi venduti”, e, quindi, “ad una sovracapacità di produzione industriale”, e con “l’inizio del 2025 che conferma le tendenze passate”. Secondo quanto riporta “Vitisphere”, sembra che lo stabilimento in questione abbia superato i 400.000 ettolitri lavorati annualmente, per oltre 50 milioni di euro di fatturato. L’attività di Castel Rhône si basa su marchi Combes Saint-Sauveur, Héritage du Rhône, Montalcour e Bouquet du Comtat.
Con oltre 1.400 ettari di vigneti gestiti in vari terroir della Francia - e recentemente un’acquisizione anche per nello Champagne - Castel è un leader con un peso significativo nelle vendite di vino in Francia e nel mondo. Sul quale, come su tutto il settore, pesano le dinamiche mondiali.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025