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MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE: CON LA RIORGANIZZAZIONE SI RISPARMIANO 8,5 MILIONI DI EURO

“Risparmieremo 8,5 milioni di euro e metteremo al servizio dei cittadini e di tutti gli agricoltori italiani una struttura snella, razionale ed efficiente. Sono felice che il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali sia stato uno dei primi a completare il processo di riorganizzazione”. Lo ha annunciato ieri il Ministro Luca Zaia, dopo che il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via definitiva, il regolamento di riorganizzazione del Ministero, proposto dallo stesso Ministro.
Il Ministero delle Politiche Agricole è uno dei primi dicasteri a razionalizzare la struttura in funzione dei principi di efficienza ed economicità richiesti dal decreto legge 112 del 2008. Il regolamento, su cui sono state sentite le organizzazioni sindacali, ha ricevuto il parere favorevole del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari.
“Il rinascimento agricolo passa anche da un profondo rinnovamento dell’amministrazione. Con questa riorganizzazione vogliamo dare al mondo agricolo un messaggio chiaro: snelliamo la burocrazia e usiamo al meglio le risorse umane a disposizione, per continuare a sostenere lo sviluppo dell’agricoltura e del made in Italy agroalimentare”.
Focus - Tutte le novità del nuovo assetto ministeriale, in sintesi …
Queste, in sintesi, le novità del nuovo assetto ministeriale:
- risparmio complessivo di spesa, rispetto alle dotazioni organiche attualmente esistenti, di 8,5 milioni di euro;
- riduzione del 10% del contingente di personale adibito allo svolgimento di compiti logistico-strumentali e di supporto, che ora scende alla percentuale del 9,9%, una delle più basse nella pubblica amministrazione statale;
- eliminazione di una direzione generale, con conseguente riduzione in organico dei posti di dirigente di prima fascia da 12 a 11. Nel Dipartimento delle Politiche europee e internazionali, la Direzione generale per l’attuazione delle politiche comunitarie e internazionali di mercato viene fatta confluire nella Direzione generale delle politiche comunitarie e internazionali di mercato, al fine di dare maggiore continuità all’azione comunitaria ed internazionale nel momento della sua fase attuativa nazionale;
- riduzione di 8 uffici dirigenziali non generali, con conseguente riduzione in organico dei posti di dirigente di II fascia generale da 85 a 77;
- riduzione del 10% della dotazione organica del personale non dirigenziale, che passa, complessivamente considerati i due ruoli Agricoltura e Icq, da 2.110 unità a 1.896 unità, con una riduzione di 214 unità;
- viene sancito l’obbligo per ogni struttura dirigenziale generale operativa di assicurare, negli uffici esistenti, il coordinamento con le politiche regionali di settore nel rispetto delle intese raggiunte in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome;
- il Dipartimento delle politiche di sviluppo economico e rurale assume il nome di Dipartimento delle politiche competitive del mondo rurale e della qualità, per enfatizzare la scelta strategica operata verso il mondo rurale quale fattore di sviluppo competitivo del Paese;
- l’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari assume il nome di Dipartimento dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimentari (di seguito Ispettorato) al fine di enfatizzarne il ruolo di vigilanza e repressione delle frodi nel sistema agroalimentare. Di conseguenza la politica attiva della tracciabilità viene assegnata al Dipartimento delle politiche competitive del mondo rurale e della qualità, in quanto strumento di politica attiva e di valorizzazione della qualità.

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