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Nasce il Welfare Index Pmi, firmato da Generali Italia, Confindustria e Confagricoltura, per valutare il welfare in un segmento che rappresenta l’ossatura del sistema produttivo nazionale che occupa oltre l’80% della forza lavoro del Paese

Un indice per valutare il livello del welfare aziendale delle Pmi italiane, segmento che rappresenta l’ossatura del sistema produttivo nazionale che occupa oltre l’80% della forza lavoro del Paese: ecco il Welfare Index Pmi promosso da Generali Italia, il più grande gruppo assicurativo del Belpaese (10 milioni di clienti ed una raccolta premi di raccolta premi complessiva di 23,4 miliardi di euro) e proprietario della più grande realtà agricola italiana (articolata in 24 diverse aziende agricole, per un totale di 14.000 ettari di terreno tra Italia e Romania e più di 760 ettari di vigneti, con il vino che rappresenta la punta di diamante con le Tenute di Genagricola, www.letenutedigenagricola.it) in collaborazione con Confagricoltura e Confindustria, con un’indagine condotta su 2.140 imprese di tutti i settori produttivi, i cui risultati saranno presentati l’8 marzo (con la premiazione dei migliori progetti a tema”.
“Con il Welfare Index Pmi vogliamo stimolare un cambio culturale nelle piccole e medie imprese - ha dichiarato Philippe Donnet, country manager e ad Generali Italia , promotore dell’iniziativa - con l’obiettivo di valorizzare la centralità del welfare nella vita quotidiana delle aziende, dei lavoratori e delle loro famiglie. Per un’impresa il welfare aziendale può essere un fattore distintivo sul mercato, segno di relazioni industriali evolute, e può favorirne la crescita. Ringraziamo Confagricoltura e Confindustria per avere aderito a questa importante iniziativa e per aver creato un tavolo unico, con lo scopo di valorizzare e diffondere i migliori progetti di welfare per l’incremento del benessere dei dipendenti. Ci auguriamo che sempre più imprese entrino a far parte del panel dell’indice”. “Accrescere la consapevolezza di quanto le Pmi realizzano a favore dei propri collaboratori, e dunque del loro profondo senso di comunità, è positivo - ha aggiunto Alberto Baban, presidente della Piccola Industria di Confindustria ha dichiarato - sia perché restituisce al Paese un’immagine più fedele di cosa oggi realmente significa fare impresa, sia perché può suscitare uno spirito di emulazione dagli effetti estremamente benefici. L’attenzione al welfare aziendale è, infatti, parte di un processo di maturazione in atto da tempo nel sistema produttivo italiano, che è composto in larga parte da piccole e medie imprese. La creazione del Welfare Index Pmi va dunque nella direzione più volte auspicata da Piccola Industria spesso già consolidati nel quotidiano delle Pmi”.
“L’agricoltura ha una storia consolidata di welfare - ha aggiunto Mario Guidi, Presidente di Confagricoltura - ha sempre svolto una funzione sociale a vantaggio della collettività, anche favorendo l’inserimento dei lavoratori nel contesto aziendale e migliorando la loro qualità di vita attraverso la creazione di alloggi, scuole, punti di aggregazione e, soprattutto fornendo assistenza in campo sanitario. Oggi l’evoluzione delle imprese porta ad un sempre maggiore impegno in questo senso. Non è un caso, dunque, che esista uno specifico segmento di imprese agricole riconosciute, impegnate in quella che si definisce Agricoltura Sociale. Dal Welfare Index Pmi contiamo di trarre idee ed elementi di progettualità utili per tutte le nostre imprese”.

Focus - Come è costruito il Welfare Index Pmi
Il Welfare Index Pmi, attraverso una ricerca condotta dalla società specializzata Innovation Team, misura dieci ambiti di intervento per una dettagliata analisi di tutti gli aspetti del welfare aziendale - previdenza integrativa, salute, assicurazioni per i dipendenti e le famiglie, tutela delle pari opportunità e sostegno ai genitori, conciliazione del lavoro con le esigenze familiari, sostegno economico ai dipendenti e alle loro famiglie, formazione per i dipendenti e sostegno alla mobilità delle generazioni future, sicurezza e prevenzione, sostegno ai soggetti deboli e integrazione sociale, welfare allargato al territorio.
Il Welfare Index Pmi è sinteticamente espresso con un numero che rappresenta la valutazione dell’azienda rispetto al valore massimo 100. La valutazione tiene conto di tre fattori: ampiezza e contenuto delle iniziative, modalità di gestione del welfare aziendale e coinvolgimento dei lavoratori, originalità e distintività delle attività di welfare nel panorama italiano.
Nella definizione dell’indice e della metodologia della ricerca è stato istituito un Comitato Guida composto da figure indipendenti, professionisti del settore, rappresentanti di Generali Italia, delle Confederazioni e da membri delle istituzioni universitarie e scientifiche: Andrea Mencattini, Chief Governance of Insurance Subsidiaries, Business Development e Institutional Relation Officer di Generali Italia; Marco Sesana, Chief Insurance & Operating Officer di Generali Italia; Lucia Sciacca, Direttore Comunicazione e CSR di Generali Italia; Marcella Panucci, Direttore Generale di Confindustria; Luigi Mastrobuono, Direttore Generale di Confagricoltura; Cristina Calabrese, Amministratore Delegato di K2People; Nicola Pelà, Responsabile Risorse Umane del Gruppo Luxottica; Marco Magnani, Senior Research Fellow Harvard Kennedy School; Mario Calderini, Professore Politecnico di Milano e Consigliere politiche di ricerca e innovazione al Ministero dell’Istruzione.

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