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ANNIVERSARI

Nel 1873 il Prosecco debutta all’Expo di Vienna: una limited edition celebra il suo inventore

Antonio Carpenè è il “padre” del vino italiano più esportato nel mondo. Per lui una speciale etichetta prodotta in soli 1.873 esemplari
ANTONIO CARPENÈ, CARPENÈ MALVOLTI, PROSECCO, Italia
Antonio Carpenè è il “padre” del Prosecco, oggi vanto del made in Italy

Nel 1873 Antonio Carpenè, considerato l’inventore del Prosecco, portò il suo spumante all’Esposizione Universale di Vienna, allora capitale dell’Impero Austro-Ungarico: uno storico debutto che ha poi aperto la strada ad una lunga serie di successi per un vino che ormai rappresenta uno dei capisaldi dell’export made in Italy - nel 2022 ha toccato i 3 miliardi di euro in valore - e una leadership della denominazione anche a livello nazionale. Passato alla storia come una delle menti più illuminate e visionarie del XIX secolo in ambito scientifico ed imprenditoriale, nonché come uomo di scienza autore di autorevoli manuali e pubblicazioni, ad Antonio Carpenè - fondatore della Carpenè-Malvolti, cantina ancora oggi guidata dalla sua storica famiglia - è dedicata una nuova etichetta: si chiama “1873 Prosecco”, limited edition prodotta in soli 1.873 esemplari.
La presentazione è stata accompagnata dalla ricerca realizzata per l’occasione dagli studenti del Corso di Trade e Consumer Marketing dell’Università di Parma “Il debutto internazionale del Prosecco all’Expo di Vienna 1873”: un excursus storico che ripercorre la prima partecipazione della Carpenè-Malvolti ad una Esposizione Universale. Dalla prima, tenutasi nel 1751 a Londra, ad oggi, si contano ben 320 eventi, che, soprattutto a cavallo tra fine Ottocento ed inizio Novecento, hanno avuto un’enorme rilevanza storica, anche nella determinazione degli assetti geopolitici internazionali di ogni epoca.
“Il modello dell’Esposizione Universale - spiega l’ad Carpenè Malvolti, Domenico Scimone si coniuga con le più primordiali configurazioni storiche delle fiere, stabilendo di fatto una connessione tra Paesi con l’obiettivo di determinare presupposti fondati sul confronto e sulla collaborazione proattiva. Una connessione tra le menti illuminate che diventa risorsa strategica per progettare il futuro, proprio come è accaduto nel 1868 quando Antonio Carpenè realizzò il sogno di produrre un vino spumante che fosse anche democratico, riuscendo così a identificare una specifica relazione sociale nonché economica tra un territorio ed i propri abitanti. Oggi, pur essendone cambiati presupposti ed obiettivi - continua  Scimone - il mondo delle Esposizioni Universali continua a rivestire un ruolo sempre più baricentrico nella strategia comunicativa globale, attraverso canali e strumenti sempre più evoluti, nonché aderenti alle dinamiche intellettuali ed industriali di ogni fase storico-politica”.
A Vinitaly si è tenuta anche la presentazione del “Premio di Laurea Carpenè-Malvolti” n. 3, la cui cerimonia di consegna segue di anno in anno le celebrazioni legate alle città Capitale Italiana: quest’anno è di scena a “Bergamo-Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023”, nel Premio “Centum”. Il premio è stato istituito in collaborazione con l’Unione Imprese Centenarie Italiane e promosso con l’Università Cattolica del Sacro Cuore Campus di Brescia e con l’Università di Brescia.

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