Con i suoi boschi l’Italia rappresenta il 5% dell’intera superficie forestale europea. Sono quasi 12 milioni gli ettari occupati da zone boschive, pari al 34,7% del territorio nazionale, 117 le specie autoctone e 12 miliardi gli alberi presenti, pari a circa a 200 piante per cittadino. Le percentuali maggiori si registrano in Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Umbria, Abruzzo, Calabria e Sardegna. Confagricoltura sottolinea gli importanti numeri del patrimonio forestale italiano oggi, 21 novembre, nella Giornata nazionale degli Alberi. Un giorno utile anche per ricordare i provvedimenti di cui hanno bisogno le 10.000 aziende forestali e gli oltre 100.000 addetti che vi lavorano. “L’Italia vanta oltre 11 milioni di ettari di boschi e quasi 5.000 Alberi Monumentali. Un patrimonio che racchiude biodiversità, storia e identità nazionale. Un’eredità che il Ministero tutela e valorizza ogni giorno. La nostra è stata la prima nazione in Europa a dotarsi di una strategia forestale, e questo ci ricorda la grande responsabilità che abbiamo verso noi stessi e verso le generazioni future. Continuiamo a lavorare per promuovere questo patrimonio e per sostenere chi opera in questo settore, garantendo a tutti la possibilità di viverlo e conoscerlo pienamente” dichiara Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida.
“La recente decisione del Coreper di rinviare di un anno il Regolamento sulla Deforestazione, con la previsione di ulteriori semplificazioni, va incontro alle richieste formulate da Confagricoltura - commenta il presidente Risorse Boschive Confagricoltura, Enrico Allasia - e adesso tocca all’Europarlamento votare allo stesso modo e avviare i negoziati con Consiglio e Commissione europea”.
Le zone boschive italiane coprono il 34,7% del territorio ma rispondono soltanto al 20% della domanda di prodotti legnosi. L’Italia, infatti, importa oltre l’80% delle materie prime. “Un fondo da 50 milioni di euro per la meccanizzazione incentiverebbe la gestione sostenibile delle foreste e incentiverebbe la produttività interna. Anche la logistica e la viabilità hanno bisogno di contributi per garantire anche la sicurezza degli operatori - commenta Allasia, che ricorda anche - gli investimenti attesi per lo sviluppo della filiera della pioppicoltura”. I cambiamenti climatici colpiscono anche i boschi. “I diradamenti e i rimboschimenti successivi alle calamità naturali - aggiunge il presidente - devono essere sostenuti economicamente”. Confagricoltura chiede anche la previsione di un contributo ad ettaro per i servizi ecosistemici svolti dalle imprese e incentivi all’attività di certificazione dei boschi. Altro nodo è la filiera energetica del legno. “La produzione di energia da biomasse ha bisogno di sinergie di filiera”, aggiunge Allasia.
Riguardo al ricambio generazionale, urgono agevolazioni bancarie, sostegni e la messa a disposizione di terreni abbandonati e silenti. Su questi ultimi aspetti Confagricoltura coglie i segnali positivi presenti nella Legge sulla Montagna (n. 131 del 12 settembre 2025) e nel disegno di legge ColtivaItalia.
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