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PAUSA PRANZO CON CIBO DA CASA PER UN ITALIANO SU CINQUE. ECCO LE STIME DELLA COLDIRETTI

Il fatto che quasi un italiano su cinque (16,4 %) preferisca portarsi il cibo da casa per la pausa pranzo sul lavoro è anche il risultato di una maggiore attenzione alla qualità del cibo consumato, come conferma il boom delle insalate pronte il cui consumo è triplicato negli ultimi dieci anni. Lo afferma la Coldiretti, nel commentare i dati della ricerca realizzata dal Progetto Food, iniziativa promossa da Accor Services, in collaborazione con l’Unione Europea, dalla quale emerge che i lavoratori italiani nella pausa pranzo si recano al ristorante o in pizzeria (25,8%), al bar tavola calda (18,1%) o, se c’è, alla tradizionale mensa aziendale (35,8%) mentre al fast food ci va appena il 2,7 % contro l’1,6 % dei ristoranti etnici.

Le verdure pronte per l’uso sono acquistate da un italiano su due per una spesa complessiva che ha raggiunto - sottolinea la Coldiretti - i 700 milioni di euro all’anno e una quantità complessiva di oltre 90 milioni di chili. Con un chilo e mezzo per persona di verdure già pronte acquistate all’anno, si tratta del comparto più dinamico dell’agroalimentare tradizionale favorito - sostiene la Coldiretti - dal bisogno crescente dei cittadini di non rinunciare a cibi salutari.

La sconfitta del fast food a vantaggio di una alimentazione più tradizionale in mensa, al ristorante o portata da casa è confermata anche dal recente sondaggio Coldiretti/Swg secondo il quale una maggioranza assoluta del 54% degli italiani preferisce acquistare prodotti alimentari locali e artigianali che battono nettamente le grandi marche, le quali si fermano al 12%. Secondo l’indagine - conclude la Coldiretti - per il 29% degli italiani la scelta tra le due tipologie di prodotto dipende dalla qualità mentre per il 5% dal prezzo.

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