Promuovere e sostenere le eccellenze della ristorazione, della pasticceria e della gelateria italiane e valorizzare il patrimonio agroalimentare ed enogastronomico italiano attraverso la formazione e l’innovazione, è un obbiettivo che mette d’accordo maggioranza ed opposizione, e per il quale l’Italia riesce a “fare sistema”.
Ed è quello che farà il Fondo “bipartisan” per le eccellenze della gastronomia italiana, stanziando 76 milioni di euro, 56 milioni per l’acquisto di macchinari professionali e di altri beni strumentali all’attività dell’impresa, nuovi di fabbrica, in favore di ristoranti, pasticcerie e gelaterie in attività da almeno 10 anni, o, se da meno, che abbiamo acquistato prodotti Dop, biologici o certificati per almeno il 25% del totale nel caso dei ristoranti, il 5% per pasticcerie e gelaterie, e 20 milioni destinati ai “giovani apprendisti”, per finanziare i contratti di apprendistato nelle stesse aziende di diplomati under 30 nei servizi dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera (fino ad un massimo di 30.000 euro per entrambi i capitoli di spesa, arrivando a coprire fino al 70% degli investimenti previsti, e con la possibilità di ottenere un anticipo del 50%).
Uno stanziamento lasciato come indirizzo al Governo Meloni, dall’ex Ministro delle Politiche Agricole nel Governo Draghi Stefano Patuanelli, capogruppo M5S in Senato e ideatore della misura, e attuato dal successore Francesco Lollobrigida, attuale Ministro dell’Agricoltura. Ma le domande, al via 1 marzo sulla piattaforma Invitalia - non senza polemiche da parte degli esclusi dal bando, come gli agriturismi, “voce” quando mai importante nell’indotto del settore, dal punto di vista economico ma anche per numero di occupati, e non solo - sono al momento sospese per un disservizio tecnico.
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