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Più specie vegetali di interesse apistico nei piani di rimboschimento e difesa del suolo, semplificazione amministrativa, più competenze alle regioni: dal Veneto il disegno per una nuova legge quadro per l’apicoltura italiana, nel suo anno più nero

Incrementare l’apicoltura favorendo l’inserimento di specie vegetali d’interesse apistico nei piani di rimboschimento e di difesa del suolo, semplificare l’attività amministrativa, aumentare la capacità della Consulta regionale per l’apicoltura di conoscere e tradurre le esigenze del territorio, recepire le recenti novità normative: sono questi gli obiettivi de disegno di legge approvato dalla Giunta Regionale del Veneto, su proposta dell’Assessore all’Agricoltura Giuseppe Pan, e trasmesso al Consiglio Regionale per il prosieguo dell’iter, e che potrebbe diventare di riferimento a livello nazionale.
Iniziative che arriva in una annata difficilissima per il miele italiano, come già riportato da WineNews (https://goo.gl/u81wcM), con gli apicoltori Unaapi che non solo parlano di un calo produttivo del 70% a livello nazionale, ma sottolineano anche come “le api, quale eccezionale termometro della salute ambientale, con il loro disagio ci segnalano il disastro di un ambiente che vive ormai uno stress gravissimo per fenomeni estremi e ormai sistematici, e una siccità che ci colloca in uno stato più prossimo al clima africano che non a quello europeo”.

“A distanza di 23 anni era necessario rifare il tagliando alla “legge 23” per l’apicoltura - fa notare l’Assessore all’Agricoltura del Veneto, Pan - per sincronizzarla con le novità legislative sopraggiunte nel frattempo dal Parlamento nazionale e dall’Unione europea in materia di anagrafe apiaria, movimentazione di api e alveari nel territorio regionale e tra Regioni diverse e di utilizzo dei fitofarmaci. Le modifiche apportate dalla proposta della Giunta - aggiunge Pan - recepiscono istanze e suggerimenti che ci provengono dal mondo delle associazioni degli apicoltori e dalle organizzazioni professionali. Il primo intento della nuova proposta è semplificare la vita agli apicoltori e, nel contempo, potenziare la Consulta Regionale. Infine, rafforzare compiti e funzioni del Centro Regionale come organismo specializzato che monitora la salute delle api e mette a punto i piani di contrasto ai vari agenti aggressori, ultimi dei quali la vespa velutina e la grande siccità”.
“La produzione di miele in Veneto, come nel resto d’Italia, sta vivendo infatti una fase difficile, a causa del gran caldo e delle bizze del clima delle ultime stagioni, degli assalti degli insetti “aggressori” e, più in generale, dell’inquinamento dell’ambiente - conclude l’assessore - la difesa del settore, la semplificazione degli adempimenti imprenditoriali e maggiori garanzie per la salute delle colonie e la qualità del miele richiedono, quindi, l’intervento urgente delle istituzioni, anche sul fronte legislativo”.

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