02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

POMPEI, IN BOTTIGLIA IL VINO DELL'ANTICHITA': 1.721 BOTTIGLIE PER FINANZIARIE I RESTAURI. L'IDEA E' DELLA SOPRINTENDENZA E DELL'AZIENDA MASTROBERARDINO

Italia
Il vino e la vigna di Pompei

Rinasce a Pompei il vino degli antichi romani: viene da molto lontano "Villa dei Misteri", l’etichetta che contraddistingue il rosso prodotto con tecniche diverse ma identica tecnologia, usata dai romani a Pompei prima dell'eruzione del 79 d.C. che distrusse la città. Quel che ne esce è un vino tradizionale, dall’intenso colore rubino, composto al 90% con uvaggio Piedirosso e al 10 per cento di Sciascinoso.
Prodotto in sole 1721 bottiglie “Villa dei Misteri” è il frutto della collaborazione tra la Soprintendenza di Pompei e l'azienda vinicola Mastroberardino, che nel 1996 ha avviato una sperimentazione, per conoscere meglio la vita quotidiana degli antichi pompeiani. La sovrintendenza archeologica di Pompei affidò così 200 metri quadrati nella cosiddetta Casa di Eusino per l'impianto di un vigneto sperimentale. In questa fase furono utilizzate 8 varietà di vigne native e descritte nei testi degli antichi romani. Già nel '99, date le particolari condizioni di microclima e di terreno, fu possibile un primo raccolto destinato ad una vinificazione sperimentale. I buoni esiti di questa prima vendemmia hanno indotto i ricercatori ad impiantare a vigneto altre quattro aree, per le quali sono stati selezionati solo tre tipi di vigneti rigorosamente autoctoni: Piedirosso, Olivella e Sciascinoso. Anche per la coltivazione si è usata una tipologia di terreno omologa a quella antica.
La soprintendenza ha così ricreato le condizioni di coltivazione di duemila anni fa: elevata densità di impianti, filari ravvicinati sorretti da paletti legno di castagno esattamente piantati sulle impronte dei vigneti di allora, individuate per mezzo di calchi in gesso. Il vino così prodotto, nel 2001, che comunque è selezionato con varietà e caratteristiche organolettiche adeguate agli standard moderni e non secondo i processi di vinificazione degli antichi, sarà destinato all’asta. Un salto nella memoria prima ancora che una sperimentazione come ricorda la stessa etichetta delle bottiglie su cui campeggiano gli affreschi della famosa domus pompeiana da cui il vino trae il proprio nome.
Il primo lotto di sei esemplari di “Villa dei Misteri” (www.mastroberardino.it: sezione "da Pompei, il vino Villa dei Misteri") è stato inviato in regalo al Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, sotto il cui patronato è stata svolta la sperimentazione. Le altre bottiglie saranno battute in un'asta condotta in una prima fase dalla Casa Finarte-Semenzato, in una seconda fase ad un indirizzo Internet. I proventi della vendita finanzieranno il restauro dell'antica cella vinaria nel vigneto del Foro Boario. Il progetto rimarrà in piedi per una produzione limitata: "non credo - ha detto il sovrintendente Pietro Giovanni Buzzo - che sia nelle intenzioni di qualcuno di noi impiantare altri ettari a vigna per una produzione più massiccia".
Leonardo Roselli

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli