Ci sono tanti modi per raccontare il vino. Uno dei meno usati ma più affascinanti è quello di riscoprire il suo legame con i tanti terreni di origine vulcanica: dall’Etna ai Campi Flegrei a Soave, ma anche in California, in Galizia, nelle alture del Golan in Israele fino a Capo Verde. Un viaggio tra basalti, tufi e terreni ricchi di storia e di caratteristiche mineralità che sarà di scena il 16 e 17 giugno a Montecchia di Crosara (Verona), con Vulcania 2011, promossa dal Consorzio di Tutela di Soave (www.ilsoave.it). Degustazioni, seminari eno-geologici e pubblicazioni per riscoprire un legame antichissimo, ma forte ancora oggi tra i vini del mondo ed il cuore profondo della terra. Che attraversa tutto il pianeta: da un punto di vista strettamente enologico, le zone vulcaniche a marcata vocazione vinicola sono Napa Valley (California), Casablanca Valley (Cile), Santorini (Grecia), Rias Baixas (Spagna), Stellembosch (Sud Africa), Isole Azzorre (Portogallo), Alture del Golan (Isralele), Yarra Valley (Australia). In Italia i principali distretti produttivi di questo tipo si trovano nel Soave, nella zona del Vesuvio e dei Campi Flegrei in Campania, sull’Etna e a Pantelleria in Sicilia, oltre che nella zona del Frascati e del Viterbese nel Lazio.
E se non si considerano solo i suoli di matrice vulcanica, ma anche quelli da rocce ignee intrusive, quelle che derivano dalla solidificazione del magma, ci sono anche l’Alto Adige e la Sardegna.
Insomma, un panorama vastissimo che esprime vini diversi, storie antiche e lontanissime. A raccontarle con degustazioni e approfondimenti scientifici saranno Attilio Scienza, tra i più autorevoli studiosi di viticoltura al mondo, il miglior sommelier del mondo della World Sommelier Association Luca Gardini, il geologo Roberto Zorzin e tanti altri. Un momento anche per fare il punto su quello che si conosce dei vini prodotti a partire da suoli vulcanici, e per capire se per loro si può parlare di una nuova categoria enologica, per la quale tracciare caratteri identificativi e una classificazione che li valorizzi e li faccia conoscere ai consumatori. Un appuntamento da non perdere per chi vuole esplorare i sentieri del vino in maniera diversa.
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