Dal colore brillante, il Renitens versione 2022 profuma di fiori di sambuco e glicine, di camomilla, cedro, pesca gialla e ananas. Ha anche note iodate ed erbacee, con un tocco di pietra focaia, che lo rendono davvero stratificato e intenso. In bocca l’ingresso è morbido e sostanzioso, si sviluppa spiccatamente sapido - quasi salato - e contemporaneamente fresco, lievemente amaricante e pepato, lasciando i sapori decisi di frutta in centro sorso mentre prende commiato su note più delicate di fiori. La stratificazione aromatica e gustativa è anticipata dall’etichetta a strisce, che racconta i 6 diversi territori e le 6 differenti aziende da cui derivano le uve che compongono il vino: Renitens infatti è un progetto di rete d’impresa coordinata (e vinificata) da Nicola Biasi, che unisce (oggi 8) realtà del nord Italia che coltivano vitigni PIWI. Le cantine qui coinvolte sono Albafiorita della riviera friulana, Ca’ da Roman della zona pedemontana veneta, Colle Regina dai colli trevigiani, Tenuta della Casa dal Collio, Poggio Pagnan in Valbelluna, e l’azienda di Nicola Biasi stesso, nelle dolomiti trentine. Ogni anno le aziende raccolgono i propri grappoli resistenti e li vinificano normalmente; l’assemblaggio viene poi deciso di anno in anno, scegliendo un vino finito di ognuna delle aziende prima dell’imbottigliamento. Lo stile rimane lo stesso, ma è l’annata a decretare via via il taglio migliore.
(ns)
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