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SALONE DEL GUSTO DI TORINO (21/25 OTTOBRE): DALLE BOTTEGHE ALLA COOP. CRESCE IL POPOLO DEI CONSUMATORI ETICI E SOLIDALI

C’è solo un settore commerciale che anche in tempi di crisi raddoppia il suo fatturato: il commercio equo solidale. Quello che solo venti anni fa appariva come un’utopia agli occhi dei più, è oggi un comparto affermato in Italia che, solo all’interno dei supermercati Coop, ha avuto un giro d’affari stimato di 7,9 milioni di euro, con una crescita (sul 2002) del 160%. Merito di tanti simpatizzanti - nel Belpaese si calcola che, negli ultimi 2 anni, i clienti dell’“equo” siano passati da 3,7 a 7 milioni - e delle piccole botteghe in cui fanno bella mostra di sé il cioccolato, il caffè, lo zucchero, i dolci, i succhi, le banane, la frutta secca e, ultimamente, anche i vestiti. Il tutto, naturalmente, equo e solidale, proveniente da piccoli produttori sparsi nei Paesi del sud del mondo (Colombia, Guatemala, Perù, Costa Rica, Paraguay, Messico, India, Ghana, Ecuador, Thailandia …). La crescita non è solo merito dei “piccoli”, ma anche dei “giganti buoni” come la Coop, la più grande catena distributiva italiana che ha scommesso, da tempo, su questi prodotti e su quello che significano, promovendo lo sviluppo sostenibile dei Paesi produttori e contribuendo in Italia alla diffusione di una vera cultura equa e solidale tra il grande pubblico.

Con questo spirito e queste premesse, Coop parteciperà dal 21 al 25 ottobre al Salone del Gusto di Torino (138.000 visitatori, nel 2002), l’esposizione internazionale dedicata al comparto enogastronomico mondiale, organizzata da Slow Food e dalla Regione Piemonte che sarà dedicata ai grandi temi della biodiversità, della educazione alimentare, della ecogastronomia. In agenda tanti gli appuntamenti, i momenti di riflessione, di scambio e di aggregazione per comprendere al meglio il grande e variegato patrimonio alimentare di cui disponiamo, ma anche comprendere il fattore umano e sociale che sta dietro i nostri consumi. In quest’ottica il Salone del Gusto ospiterà parallelamente “Terra Madre” (20-23 ottobre), la grande conferenza internazionale che ha l'intento di riunire e mettere a confronto oltre 1.194 Comunità del Cibo, ovvero 4.300 agricoltori, produttori e operatori del settore agroalimentare provenienti da 130 Paesi che realizzano un modello sostenibile di produzione e distribuzione del cibo. In particolare, si tratta di produzione e distribuzione attente alle risorse ambientali, agli equilibri planetari, alla qualità dei prodotti, della vita di chi lavora e della salute di chi consuma.

Quale contesto migliore per Coop di ribadire il proprio impegno per lo sviluppo del commercio equo e solidale e dei valori che ne sono alla base. “E’ ormai notevole l’attenzione che da tempo riserviamo ai prodotti equo e solidali - spiega Riccardo Bagni, vice presidente di Coop Italia - con i quali vogliamo dare un contributo concreto a milioni di lavoratori, molto spesso riuniti in organizzazioni di natura cooperativa che dall’Africa all’Asia, all’America Latina, si impegnano in una gestione collettiva della loro attività. Non solo, Coop è anche impegnata in progetti di sviluppo sociale per comunità e territori del mondo, rendendo più agevoli l’accesso all’acqua potabile ed all’energia elettrica, alla costruzione di scuole e di ambulatori medici”.

Quella del commercio equo solidale è per Coop una vera e propria mission sociale per contribuire allo sviluppo sostenibile del Sud del mondo, offrendo migliori condizioni commerciali a produttori svantaggiati, garantendone i diritti, senza causare sfruttamento e povertà. Un esempio concreto? Coop ha acquistato, nel 2003, 189 tonnellate di caffè verde, per un trasferimento diretto alle organizzazioni di produttori di 507.000$ (circa 450.000 euro), che rappresentano oltre il 30% del fatturato alla vendita del caffè Solidal Coop; nel caso avessero venduto al mercato normale, i contadini e le loro organizzazioni avrebbero incassato, nel migliore dei casi, 321.000$ (e nel peggiore dei casi, 241.000$). Numeri e cifre che fanno la differenza per un Paese e i suoi abitanti e che confermano come la filiera Solidal Coop permette al produttore ricavi superiori dal 60% ad oltre il 100% sulla filiera convenzionale. La linea Solidal Coop rappresenta, ad oggi, in Italia, oltre il 50% dei prodotti certificati da Fairtrade TransFair, uno dei più importanti certificatori equo e solidali, utilizzando materie prime di piccole cooperative di produttori di 16 Paesi e contribuendo così all’autosviluppo economico e sociale di questi territori.

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