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SALONE DEL VINO - GLI ESPERTI DI MARKETING FRANCESI INDIVIDUANO NEL TARGET DEI GIOVANI UN “TALLONE D’ACHILLE” MA ANCHE UNA RISORSA PER UN MERCATO IN FORTE CRISI DI VENDITA

Italia
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Tra il 1980 e il 2000 la percentuale di giovani di età compresa fra i 20 e i 24 anni che “non hanno mai alzato un bicchiere” è salita dal 30% al 57%, segnando un trend negativo, che tra una decina di anni potrebbe mettere ancora più in crisi le vendite di vino nei maggiori mercati mondiali. A dirlo una ricerca firmata dai francesi Roger Seguin ed Emanuelle Rouzet - consulenti da 25 anni nel mondo del vino d’oltralpe - presentata oggi al Salone del Vino di Torino (che chiude il 17 novembre).

La tendenziale crescita della produzione mondiale di vino cozza inesorabilmente con la costante flessione nei suoi consumi, e un’azione di marketing con l’obbiettivo di conquistare la fascia dei consumatori dai 20 ai 25 anni, potrebbe in qualche modo contrastare questa pericolosa deriva. Per la coppia di esperti francesi la soluzione sta allora in una mirata e coerente azione di marketing, semplice e diretta, ma tarata a misura dei giovani e delle loro aspettative, cioè capace di esprimere un appeal al pari di tanti miti, che sono alla base dei lifestyle più di tendenza. Il modello di riferimento resta quello del marketing vitivinicolo del “nuovo mondo”, comprensibile universalmente e del tutto in sintonia con l’evoluzione del gusto. Un nuovo modo di pensare il rapporto con il vino, una vera e propria “rivoluzione copernicana” che non metta più al centro il vino, ma i consumatori e soprattutto quelli più giovani.

Nella segmentazione proposta da Seguin e Rouzet, “i novizi”, cioè i consumatori dai 20 ai 25 anni, rappresentano il 9,8% del mercato. Possiedono poca conoscenza del vino, sono indecisi quando devono sceglierlo e spesso lo associano alla festa. E’ un segmento di mercato poco battuto dalle aziende vitivinicole del “vecchio mondo”, ma è tuttavia quello con i margine di crescita tendenzialmente più elevati. Al contrario di quello degli “abituali”, storicamente il target di riferimento per i vini del “vecchio mondo”, rappresentato dai consumatori di una certa età (sopra i 50 anni), coloro i quali non possono mangiare senza il vino e segmento ormai destinato all’estinzione.

Bene, invece, quello dei “trendy” (21% del mercato), che comprende individui tra i 30 e i 35 anni, spesso coppie, con buona disponibilità economica e per il quale il vino è essenzialmente una ricerca del piacere e quello degli “esteti” (27,4% del mercato) rappresentato dai consumatori “professionali” del futuro, cioè da coloro che possiedono una solida passione per il vino, che elevano ad esperienza culturale, visitando anche i territori di produzione. Stabili “gli scopritori”, la segmentazione che comprende gli individui dai 30 ai 40 anni (25% del mercato), che intendono il vino come un mezzo per la riscoperta dei valori tradizionali. Queste tematiche sono riprese nella recente pubblicazione di Roger Seguein e Emanuelle Rouzet “Il marketing del vino, il mercato, le strategie commerciali, la distribuzione”, edito da Edagricole - Il Sole 24 Ore.

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