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LA CURIOSITÀ

Se i vini rosè d’Italia, con il Chiaretto di Bardolino, si fanno spazio tra i grandi di Francia

Il Ròdon 2016 de “Le Fraghe” unico vino italiano selezionato da “Rosés de Terroirs” per la degustazione al ristorante stellato Hysope, a La Jarrie

In un colpo solo, crollano muri che sembravano invalicabili: si servono i grandi rosé lontano dalla stagione estiva, si stappano rosati invecchiati e l’Italia trova spazio accanto ai mostri sacri francesi. Ad abbattere tutte queste barriere sul rosé è un pranzo in programma il 16 gennaio al ristorante l’Hysope, super stellato Michelin a La Jarrie, sulla costa atlantica francese. La lista dei vini e delle rispettive annate sono state decise personalmente dallo chef Nicolas Durif, tenendo conto dei propri gusti e dell’abbinabilità con la sua cucina, particolarmente creativa, basata prevalentemente su verdure e ortaggi dei piccoli agricoltori locali e sui pesci del mercato della vicina La Rochelle. Nicolas Durif ha selezionato vini rosati delle annate dal 1994 al 2021 e in mezzo a 10 francesi di altissimo rango, uno sarà italiano, il Chiaretto di Bardolino Ròdon dell’Azienda Agricola Le Fraghe, anch’esso di annata “storica”, la 2016.
“Il mio Chiaretto del 2016 conserva la tipica freschezza, sapidità e mineralità del territorio bardolinese, arricchite, con il tempo, da quei sentori di spezie che sono propri della nostra uva principale, la Corvina”- racconta Matilde Poggi, produttrice del Ròdon, già presidente Fivi ed ora presidente Cevi, la Confederazione Europea dei Vignaioli Indipendenti. “La nostra Rosé Revolution del 2014 - commenta Franco Cristoforetti, presidente del Consorzio di Tutela del Chiaretto e del Bardolino - mirava a dimostrare la longevità del Chiaretto di Bardolino, favorendone la destagionalizzazione dei consumi. Il segnale che arriva dalla Francia conferma che la strada è quella giusta”.
La degustazione è promossa dall’associazione Rosés de Terroirs, fondata nel 2020 a Tavel, cittadina della Valle del Rodano che nel 1936 ha dato vita alla prima Aoc basata esclusivamente sulla produzione di rosé. L’associazione si propone di accelerare il riconoscimento dei rosé di terroir in Francia e nel mondo e di sviluppare un vero e proprio segmento di mercato dedicato ai rosé caratterizzati da radici storiche e da una fortissima identità territoriale. Il Chiaretto di Bardolino è l’unica denominazione di origine non francese rappresentata in Rosés de Terroirs e, a breve, un altro territorio del Belpaese sarà rappresentato nell’associazione. La degustazione comincerà con il Côtes de Provence Tibouren 1994 di Clos Cibonne e proseguirà con il Tavel 2010 di Château d’Aquéria, il Bandol 2011 di Château Pradeaux, con due annate (2012 e 2014) del rarissimo Rosé des Riceys di Jacques de France, il Tavel 2016 di Domaine Maby e il Chiaretto di Bardolino Ròdon 2016 Le Fraghe; seguiranno il Bandol 2017 del Domaine La Suffrène, il Bandol 2019 della Bastide Blanche e il Tavel Vignes d’Eugene 2020 di Château Trinquevedel, per finire con il Tavel Les Sables 2021 della Cave de Tavel.

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