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SIMPOSIO SUI VINI SPUMANTI: “AGGIORNARE LA LEGGE-QUADRO DEL VINO ITALIANO (164/92), SEMPLIFICARE LE NORME E RIVEDERE QUELLE SULLA SPUMANTISTICA. LO CHIEDE IL MONDO DELLE “BOLLICINE” ITALIANE

Riformulare una nuova normativa nazionale sui vini di qualità e di territorio (legge 164/92) in grado di allinearsi con la nuova Ocm e il regime delle Dop e delle Igp, attraverso un accorpamento e una semplificazione normativa per formulare una nuova legge-quadro in grado di comprendere tutta la filiera, ma anche le esigenze dei produttori e dei clienti finali: è l’atout che è arrivato alla fine dei lavori del Simposio sui vini spumanti n. 4. Per il patron del Forum degli Spumanti d’Italia Giampietro Comolli: “è necessario rispettare il ricco patrimonio italiano e le identità più affermate, ma in una ottica strategica diversa a seconda del mercato e dei paesi esteri che reclamano messaggi chiari, precisi e semplici. Le identità di prodotto e di tipologia legate ad un territorio noto e ampio sono le prerogative in ordine di importanza che si devono attuare nel breve periodo. Prosecco e Franciacorta sono gli esempi da imitare. Con troppi nomi e senza una forza specifica difficilmente faranno il salto di notorietà. Il futuro del vino italiano si gioca tutto sui mercati esteri e sui consumatori interessati, ma senza storia questo successo può essere precluso”.

In quest’ottica, il vice presidente del Comitato Nazionale Vini Michele Zanardo ha sottolineato come “l’impegno del comitato sia indirizzata a dare un taglio semplificativo alle diverse norme, sburocratizzando il più possibile le procedure di cantina e accorpare in poche leggi tutte le regole, in sintonia con la nuova Ocm, che anticipa già ulteriori elementi e scelte programmatiche che l’Unione Ueropea intende portare aventi anche dopo il 2013, ad iniziare da una liberalizzazione ulteriore”.

Nel Simposio è anche emersa l’esigenza di prevedere nella nuova legge quadro, con articoli specifici dedicati ai vini spumanti italiani, chiarendo le diverse soluzioni e le alternative oggi esistenti, che non danno informazioni certe al consumatore. Il problema riguarda soprattutto lo sviluppo “trasversale e nazionale” di diverse etichette sul mercato: sono 268 le docg-doc italiane su 342 totali, che possono produrre almeno una tipologia di spumante ma senza alcuna corretta indicazione di metodo, di caratteristiche organolettiche e di uvaggio. A soluzione di questa problematica è stata avanzata la proposta di un minimo di norme chiare e solide in merito a origine, produzione, metodo, caratteristiche organolettiche e denominazione dei vini spumanti da inserire nelle nuove norme.

Sul fronte economico, i dati del primo quadrimestre 2009 delle bollicine italiane segnano ancora un segno positivo di crescita sui mercati stranieri, soprattutto Usa e Regno Unito, in controtendenza rispetto a tutti gli altri prodotti. Federico Castellucci, direttore dell’Organizzazione mondiale intergovernativa della Vigna e del Vino (Oiv), con sede a Parigi, ha segnalato che “il mercato degli spumanti italiani negli ultimi 5 anni si è consolidato in volumi e in valore, ma bisogna crescere in mercati nuovi e nei paesi nuovi consumatori con sistemi forti e semplici. Il consumatore mondiale ha sete di vini e gli spumanti rispondono ad attuali e moderne esigenze di consumo”.

Ma il Simposio si è poi soffermato anche sulle questioni più squisitamente produttive, dato che è “la nuova Ocm parla di mercato e di liberalizzazione - ha spiegato Michele Zanardo - e molto meno di produzione e sempre meno di aiuti. Occorre, per questo, essere vigili, ma dinamici”.

Dieci relazioni su viticoltura ed enologia delle principali università d’Italia hanno fatto il punto sulla qualità e sui percorsi ancora in evoluzione per la cura e gestione dei vigneti specializzati, dei vitigni e dei vini, con particolare riferimento alle esperienze dell’Asti Docg, Franciacorta, Doc Trento e Prosecco. Hanno partecipato al Simposio i direttori degli istituti di viticoltura ed enologia di tutta Italia: da Milano a Piacenza, da Verona a Conegliano, da Torino a Ancona, da Teramo a Palermo, da Foggia a Cremona.

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