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Sisma Centro Italia: il turismo agrituristico ha già registrato un calo del 50% delle presenze nonostante il 95% delle aziende sono fuori dai criteri e non sono a rischio crolli. Oggi, a Spoleto, l’assemblea di Turismo Verde per rilanciare il settore

Dalle prime scosse del 24 agosto 2016 le presenze turistiche negli agriturismi delle zone colpite dal sisma sono diminuite del 50%, ma l’allarmismo dovuto al terremoto che da sei mesi ha colpito le regioni del Centro Italia (Marche, Abruzzo, Umbria, Lazio) ha privato di clientela anche le strutture agrituristiche non a rischio, lontane dai crateri e a norma di sicurezza: sono quasi 2.450 gli agriturismi nelle Province colpite dal terremoto che già registrano mancati introiti per 33 milioni di euro. Ecco i dati presentati da Turismo Verde, l’associazione agrituristica della Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, nell’assemblea di scena oggi a Spoleto (www.turismoverde.it). Ancora più grave è la situazione degli agriturismi che si trovano all’interno dei crateri creati dal sisma, quasi 655 aziende che tra i danni e le assenze di guadagno hanno già accumulato una perdita di 12 milioni di euro.
L’obiettivo dell’assemblea di Turismo Verde è, quindi, quello di rilanciare il settore agrituristico e agricolo per favorire la rinascita del Centro Italia, chiedendo aiuto alle Istituzioni per promuovere al più presto una campagna di sensibilizzazione in modo da riportare le persone nelle regioni colpite dal sisma e far ripartire il turismo rurale, non solo con spot pubblicitari ma anche attraverso misure incentivanti come sgravi fiscali o “sconti famiglia”. Questo settore è sempre stato molto importante per la tenuta socio - economica del territorio italiano, soprattutto nelle zone interne.
“Con oltre 1 miliardo di euro di fatturato medio annuo - ha detto il presidente Cia, Dino Scanavino - il movimento agrituristico in Italia è un fenomeno in costante crescita dal 1985 (+55% in dieci anni), rappresentando uno degli asset più performanti del settore primario e dell’economia nazionale. Il ruolo multifunzionale dell’azienda agricola ha consentito di garantire, oltre alla manutenzione e alla difesa di territori e paesaggi tipici, un indotto non secondario per le altre attività turistiche e commerciali. Solo nelle regioni della dorsale appenninica colpite dal terremoto questo valore complessivo è quantificabile in circa 300 milioni: sinonimo di occupazione, sviluppo e oggi possibilità di rinascita”.
Sulla stessa linea il presidente Turismo Verde, Giulio Sparascio: “con quasi 240.000 posti letto e oltre 430.000 coperti a tavola, l’agriturismo è un volano su cui ora si può riattivare l’economia dell’Appennino e la ricostruzione di aree interne oggi in grave difficoltà e a rischio abbandono e spopolamento - ha spiegato - Bisogna spegnere le paure ingiustificate e tornare a riempiere gli agriturismi e le strutture ricettive di tutto l’Appennino. Tornare a visitare le regioni e le province colpite dal terremoto rappresenta un gesto di vera solidarietà. Per non perdere una risorsa preziosa come il turismo e permettere al Centro Italia di ripartire”.

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