Il tema centrale del wine2wine 2019, il business forum firmato Vinitaly, a Verona, il 25 e 26 novembre, sarà la sostenibilità sociale, ma grande attenzione, come sempre, verrà data ai mercati, con focus su Paesi lontani, come Canada e Giappone, ed emergenti, come India e Macao, ed all’innovazione, con il tema delle nuove tecnologie al servizio del vino declinato in diversi temi, dalla realtà aumentata alla tecnologia blockchain, dall’intelligenza artificiale alle app dedicate al mondo di Bacco. Tra i momenti più attesi, l’annuncio dei 100 produttori italiani protagonisti di OperaWine 2020, l’ormai consueto prologo firmato Wine Spectator al Vinitaly, di scena in Gran Guardia nella città scaligera il 18 aprile 2020: a svelare le aziende, sarà Bruce Sanderson, senior editor del magazine Usa e tra i tanti relatori di wine2wine, che annovera specialisti dela comunicazione ed esperti, vignaioli e Master of Wine, dal fondatore di Vivino Heini Zachariassen a Maureen Downey, fondatrice di Chai Consulting, da Gaia Gaja alla Master of Wine Regine Lee, da Alessio Planeta ad Antonio Capaldo, da Stevie Kim al professore Attilio Scienza, da Lamberto Frescobaldi a Dominga Cotarella, dalla social media specialist cinese Natalie Wang a Jean Charles Viens, tra i principali promotori del vino italiano ad Hong Kong.
Da tempo una delle principali preoccupazioni dell’agenda globale, come la maggior parte delle parole che stanno sulla cresta dell’onda e suscitano discussione su un grande pubblico, la popolarità della sostenibilità rischia di renderla priva di sostanza, per questo wine2wine vuole incoraggiare nell’industria enoica una leadership lungimirante che abbracci concretamente una definizione di sostenibilità più completa e che sappia porre gli aspetti sociali al centro della questione. La prima sfida da affrontare è che la sostenibilità, nel contesto del settore vitivinicolo, è diventata sinonimo dei suoi soli aspetti ecologici. Il cambiamento climatico ha avuto un effetto diretto sull’economia: ha contribuito a rendere impellente l’esigenza di affrontare gli aspetti ecologici della sostenibilità, mentre i vini organici, biodinamici e sostenibili hanno attirato l’attenzione a livello globale tanto tra i produttori quanto tra i consumatori, diventando il centro delle discussioni sulla sostenibilità in molti forum sull’industria del vino.
Ma la sostenibilità non dovrebbe essere cercata esclusivamente nei suoi aspetti ecologici: il suo significato si estendo molto oltre a questo. Da un lato, infatti, si tratta di avere consapevolezza riguardo gli impatti - sia positivi che negativi - che il wine business ha lungo tutta la catena di valore del vino. Le aziende vinicole e i professionisti del settore dovrebbero adottare misure per mitigare la vulnerabilità al rischio sociale ed evitare i danni provocati dalle pratiche professionali. È fondamentale sottolineare che la sostenibilità sociale non deve essere contrapposta alla redditività, bensì come un suo completamento e potenziamento. I professionisti del vino possono e devono fare anche più di questo: la sostenibilità sociale consiste anche nel coltivare pratiche commerciali per la promozione dell’integrazione e del benessere sul lavoro. Per tutti gli operatori del settore, ciò significa unirsi e cooperare affinché la comunità vinicola diventi più inclusiva, diversificata, democratica, equa e coesa, così da acquisire, come sistema, maggiore credibilità nella conservazione del patrimonio culturale del vino e nella sua condivisione con una sempre più varia comunità globale.
Rientrano appieno nel contesto delle sfide globali le innovazioni tecnologiche, sempre più complesse, che sono ormai arrivate a caratterizzare il moderno mondo del vino, per molti versi in risposta ai cambiamenti dell’economia globale. L’industria del vino, infatti, deve affrontare sfide e opportunità complesse, legate all’aumento della concorrenza e alle sempre più ricorrenti crisi economiche. Così, la tecnologia diventa fondamentale nel rimodellare l’organizzazione e la distribuzione del vino, ma interviene anche sulla creazione di valore, sui processi produttivi e, soprattutto, su come le aziende vitivinicole interagiscono con i consumatori.
Molte nuove tecnologie sono nate come risposta alle sfide affrontate dall’industria vinicola, con l’intento di difendere e migliorare il valore e la redditività del prodotto, ma complessità e costi di tali tecnologie rischiano di lasciare indietro una parte rilevante del mondo produttivo, perciò wine2wine punterà su dialoghi critici su come la comunità vinicola tutta può abbracciare le tecnologie e rendere le innovazioni il più inclusive possibile. Rimanere al passo con il mondo delle nuove tecnologie ed il loro potenziale, così, è diventata ormai una necessità: dalla tecnologia blockchain alla realtà aumentata, dagli strumenti di intelligenza artificiale, fino alle ultime app per il vino, ogni innovazione verrà analizzata da alcuni dei maggiori esperti di tecnologia applicata al mondo del vino, con l’obiettivo di capire quali siano applicazioni tecnologiche realmente in grado di “arricchire” il mondo enoico.
Focus - wine2wine 2019: il programma
I lavori iniziano il 25 novembre, con tanti incontri dedicati alla sostenibilità: si comincia con “Perché la responsabilità sociale nelle imprese è importante: come collegare persone e ambiente”, guidato da Kristina Kelley, senior director of corporate public relations di E. & J. Gallo Winery, cui seguirà “Diversi modelli di sostenibilità e il loro valore per la vostra azienda vinicola”, con Robert Joseph, editorial consultant and columnist di Meininger’s Wine Business Internationa. Quindi sarà Gaia Gaja a declinare il tema “Come mitigare gli effetti del cambiamento climatico in vigna”, mentre Tim Banks, sales e marketing director di Ornellaia, presenterà “Il progetto Ornellaia Vendemmia d’artista (VDA): sostenibilità ambientale, sociale, culturale ed economica”. In contemporanea, il professore Attilio Scienza, capo scientifico della Vinitaly International Academy, guiderà i corsi avanzati degli studenti internazionali, focalizzandoli su “Etna: La Montagna di Fuoco” e “I vini dei vulcani dimenticati”, mentre la Master of Wine Sonal Holland presenta “India Wine Insider: una ricerca sui consumatori e come vendere vino italiano in India”, la collega Annette Scarfe “Come commercializzare i tuoi vini a Singapore, nuovo mercato dall’alto potenziale” e Lenz Moser, enologo capo a Chateau Changyu Moser XV, “La fiorente industria vinicola cinese e i suoi possibili effetti sulla richiesta di vini europei”. E ancora, in tema di innovazione, Rodrigo Sepùlveda Schulz, fondatore di Expon Capital, parlerà de “La tecnologia Blockchain e l’intelligenza artificiale per l’industria del vino”, e Maureen Downey di “Rivoluzione Blockchain: come i vini e gli spirits rari e pregiati vengono protetti, tracciati e commercializzati”. A chiudere i lavori della prima giornata, l’annuncio dei produttori di OperaWine 2020, svelati da Bruce Sanderson.
Il 26 novembre largo alla tecnologia ed all’innovazione: si parte con la “Realtà aumentata: quale futuro per il brand storytelling?”, insieme ad Hannah Luxenberg Tono, producer e regista californiana, mentre Heini Zachariassen, fondatore di Vivino, parlerà di “Come utilizzare le app per raggiungere direttamente i clienti”, l’esperto di e-commerce Gérard Spatafora di “Come vendere vino online” e Tom Cochran, professore di Digital Marketing alla American University, de “La trasformazione digitale e l’industria del vino”. Quindi, i giovani al centro di due approfondimenti, due facce della stessa medaglia: “Una volta eri più giovane, più arrapato e più povero: rompiamo il mito dei Millennial”, presentato da Joe Fattorini, conduttore del programma tv “The Wine Show “, e “Più duri, più preparati, più veloci, più forti: perché i Millennial sono la cosa migliore che sia mai capitata al vino”, ossia il punto di vista di Polly Hammond, fondatrice di 5forests. Jc Viens guiderà invece i professionisti del vino in “Hong Kong, Taiwan e Macao, quali opportunità per i produttori italiani”, Miles Beale affronterà il delicato tema “Brexit and market strategy for Italian wine producers”, ed il giornalista Shigeru Hayashi parlerà di “Promozione mirata ed esportazioni di vino italiano in Giappone: quali prospettive?”. Da segnalare anche “Il potere dei social media cinesi nel marketing e nelle vendite del vino”, a cura di Natalie Wang, e “Best practice nel design e nel branding” con Giles Darwin, per anni alla guida di società come Lewis Moberly, JDO ed Elmwood.
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