Stop alle aste a doppio ribasso, alla vendita al di sotto dei costi di produzione, ed a tutta una serie di pratiche sleali che ogni anno causano 350 milioni di euro di danni e perdite alla filiera agricola e alimentare. Dopo il via libera alla Camera dei Deputati, a fine marzo, oggi è arrivata l’approvazione definitiva del Senato della Repubblica alla Legge di Delegazione Europea, che, con il recepimento di 38 direttive e l’adeguamento della normativa nazionale a 17 regolamenti comunitari, segnerà un enorme passo in avanti nei rapporti tra produzione agricola e alimentare e imprese del commercio e della distribuzione.
“È importante lo stop alle aste capestro al doppio ribasso che strangolano gli agricoltori con prezzi al di sotto dei costi di produzione in un momento proprio in cui è fondamentale difendere la sovranità alimentare del Paese con l’emergenza Covid”, sottolinea la Coldiretti, che ricorda come questo sia “un intervento normativo fortemente sollecitato per rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed evitare che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali di una parte della Gdo non venga scaricato sulle imprese di produzione già costrette a subire l’aumento di costi dovuti alle difficili condizioni di mercato. Le vendite sottocosto dovranno ora rispettare una serie di parametri, a partire dal semplice superamento dei costi medi di produzione elaborati dall’ Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea)”.
Ma la legge, sottolinea ancora la Coldiretti, colpisce anche il meccanismo delle aste al doppio ribasso che provoca forti distorsioni e speculazioni aggravando così i pesanti squilibri di filiera della ripartizione del valore, visto che per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in Italia vanno a remunerare il prodotto agricolo. “Per difendere gli agricoltori dallo strapotere delle grandi catene distributive è tra l’altro previsto - spiega la Coldiretti - l’intervento anche sui ritardi di pagamento delle forniture e sulle modifiche non concordate dei contratti, fino ai mancati pagamenti per i prodotti invenduti. È stato introdotto nel provvedimento anche l’anonimato di chi denuncia tali vessazioni e viene data alle associazioni di rappresentanza la possibilità di presentare le denunce per conto dei propri soci. Ed è importante la valorizzazione dell’intervento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentare, funzionale al rispetto del funzionamento del mercato e delle filiere per le acquisite competenze in ambito agroalimentare”.
Con la nuova normativa, infatti, spiega Chiara Gagnarli, capogruppo M5S in commissione Agricoltura alla Camera, arriva lo “stop al ricorso a gare e aste elettroniche a doppio ribasso nonché alla vendita a prezzi palesemente al di sotto dei costi di produzione, viene posto un limite oltre cui non sarà più possibile rimandare il pagamento, garantita la tutela dell’anonimato di chi denuncia valorizzando il ruolo delle organizzazioni di rappresentanza, introdotte sanzioni proporzionate e dissuasive conferendo forza al ruolo dell’Icqrf, che potrà avvalersi del supporto del Comando per la tutela agroalimentare dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Gli agricoltori - conclude Chiara Gagnarli (M5S) - che non dispongono di un potere contrattuale sufficiente a contrastare le prassi scorrette potranno contare su un impianto normativo che auspichiamo il Governo renda ora, a stretto giro, operativo attraverso il relativo decreto legislativo. Si stima che ogni anno le pratiche commerciali sleali procurino oltre 350 milioni di euro di danni a cascata nella filiera agricola e alimentare”.
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