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SWORDFISH E PESCE GIALLO: DUE OPERAZIONI DELLA GUARDIA COSTIERA IN DIFESA DELL’AMBIENTE E DEI CONSUMATORI

“Quando ho annunciato la seconda fase della tolleranza zero intendevo promuovere un maggiore coordinamento tra le forze dell’ordine nella lotta contro ogni genere di contraffazione e sofisticazione, intensificando la qualità e la frequenza dei controlli. Le due operazioni fatte dalla Guardia Costiera in questi ultimi giorni vanno proprio in questa direzione. Un ottimo lavoro che continuano a fare a tutela dei consumatori e dell’ambiente”: così il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari Forestali, Luca Zaia, ha commentato l’operazione denominata Swordfish e l’operazione Pesce Giallo.

La prima ha visto impegnati per tre giorni nel basso Tirreno e nel canale di Sicilia mezzi aeronavali del Corpo nell’attività di controllo della pesca.

Nell’operazione sono stati sequestrati 57,5 chilometri di reti illegali particolarmente dannose per l’ecosistema marino (le c.d. “spadare” - vietate ormai da diversi anni- e le “ferrettare”- consentite ma utilizzate, nell’occasione, in maniera illegale), 3754 chili di pescato tra cui 121 pesci spada (per un totale di 2931 kg), 25 tonni rossi (504 kg.), 10 tonni ala lunga (109 kg.). Sanzionati per pesca illegale 8 pescherecci oltre ad un’unità da diporto intenta abusivamente in questa attività.

La seconda operazione, “Pesce Giallo“, ha riguardato controlli compiuti in tutt’Italia dal personale del Corpo principalmente nei ristoranti, con particolare riguardo a quelli di cucina etnica. Oltre 1.300 i locali ispezionati e in 250 casi sono state riscontrate irregolarità nella conservazione del pescato - avvallate dal personale dei locali presidi sanitari - o nella vendita di prodotto non conforme alle specifiche dichiarate (ad esempio, in alcuni ristoranti, prodotto decongelato servito per fresco; pangasio servito per platessa e per filetto di gallinella; verdesca servita per filetto di platessa).

Nell’operazione sono state elevate sanzioni per 300.000 euro e per 2 ristoranti e 1 esercizio commerciale cinesi del Barese, per violazioni igienico-sanitarie, frode in commercio e truffa, è sta disposta la chiusura del locale.

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