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Tiramisù conteso fra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Dal governatore Zaia al senatore Conte fino al ristorante “Le Beccherie”, ecco le iniziative, le polemiche (e i toni alti) per difendere la paternità trevigiana del dolce più apprezzato d’Italia

Non Solo Vino
Il Tiramisù conteso fra Veneto e Friuli Venezia Giulia

Esplode il caso del Tiramisù conteso fra le Venezie. Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Tiramisù fra i dolci tipici del Friuli Venezia Giulia, il governatore del Veneto Zaia, il senatore Conte e Paolo Lai del ristorante “Le Beccherie” che ne inventò la ricetta originale, intervengono a difendere le origini trevigiane di uno dei dolci italiani più famosi al mondo: chi con toni alti, chi tramite le interrogazioni previste dal regolamento parlamentare, e chi invece lavorando sui fianchi pazienti della trasmissione culturale.

Per il presidente del Veneto, Luca Zaia, l’iniziativa della Regione Friuli Venezia Giulia per il riconoscimento dell’originalità territoriale del Tiramisù “è una vergogna”. Zaia chiede che il decreto del ministro per le Politiche agricole pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 luglio sia revocato “altrimenti lo impugneremo”. Il presidente veneto ha ricordato che la domanda era stata legittimamente presentata dall’Accademia della cucina del Friuli Venezia Giulia e poi vagliata da una struttura regionale, ma Zaia ha contestato la mancanza di un’audizione delle altre parti coinvolte: “non è legittimo che venga promulgato un decreto senza ascoltare le controparti: la procedura ministeriale prevede ci sia un’audizione pubblica per sentire i territori, ma in questo caso l’audizione pubblica non è stata convocata”.

Anche il senatore Franco Conte (Ap) ha presentato un’interrogazione articolata al Ministero delle Politiche agricole, per chiedere, “i motivi per cui è stata riconosciuta al Friuli la tipicità” e per verificare “se il ministero ha rispettato tutti i passaggi di verifica, anche in contraddittorio, che sono previsti ed auspicabili in situazioni in cui nascono contestazioni sulle origini di un prodotto”. L’Onorevole ricorda al ministro Martina che il Tiramisù, come lo conosce il mondo e come sanno i puristi, è trevigiano, e contesta quindi la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’aggiornamento dei Pat (prodotti agroalimentari tradizionali), che riconosce al Friuli origini e paternità del dolce in questione. “Bisogna prendere atto tuttavia - ammette Conte - che la Regione Friuli aveva già da tempo avviato le iniziative per il riconoscimento, ed è auspicabile ora, che Regione Veneto e Provincia di Treviso intendano avviare analoga richiesta per ottenere, almeno questo, anche per il “tiramisù” trevigiano il riconoscimento di Prodotto agroalimentare tradizionale”.

“Molta letteratura vuole che la paternità del famoso dolce sia data alla città di Treviso - sottolinea Conte - e su quali siano dunque le reali origini del tiramisù moltissimi non hanno dubbi. Lo scrittore ed esperto di enogastronomia Bepi Maffioli propose infatti per primo l’identificazione storica del tiramisù verso la fine degli anni Sessanta come descritto nel suo libro “La cucina trevigiana”, che raccoglie la storia della cucina trevigiana dal VI secolo alla storia più recente. Secondo Maffioli, la paternità del Tiramisù - prosegue Conte - appartiene alla città di Treviso dove la creazione del dolce avvenne verso la fine degli anni Sessanta presso uno storico ristorante locale da parte del pasticciere Roberto “Loly” Linguanotto. Il nome del dolce fu coniato in dialetto veneto “tiramesù” e poi italianizzato in “tiramisù” per le eccezionali capacità ristoratrici e nutrizionali del dessert. Tale identificazione venne ripresa non solo in Veneto, ma in Italia e nel mondo per proporre il “tiramisù” senza essere mai contestata”.

E all’indomani della polemica esplosa alla notizia che il ministero delle Politiche agricole avrebbe inserito il Tiramisù tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali (Pat) del Friuli Venezia Giulia, anche il ristorante tipico di Treviso “Le Beccherie” alimenta la contesa tra il Veneto e il Friuli Venezia, rivendicando la paternità di uno dei dolci italiani più apprezzati nel mondo, comparso per la prima volta sul menù del locale nel 1971 e la cui ricetta originale è poi stata depositata con atto notarile presso l’Accademia Italiana della Cucina nel 2010. A questo proposito Paolo Lai, titolare dal 2014 de Le Beccherie, plaude alla posizione del governatore Luca Zaia e pone l’accento sui progetti futuri che porteranno il Tiramisù sulla bocca di tutti. “Il vero rispetto del passato guarda al futuro – ha commentato Lai - e sono felice che il Governatore della Regione Veneto Luca Zaia abbia preso una posizione forte in difesa del Tiramisù, il cui successo è indissolubilmente legato alla città di Treviso. Credo tuttavia sia importante guardare anche ai progetti per il futuro, volti a legare sempre più questo dolce a Treviso”.

Partendo ad esempio dalla Giornata del Tiramisù, indetta a Treviso per il 1° ottobre, dove “Le Beccherie” collaborerà con la Fondazione Maffioli all’organizzazione del dibattito storico culturale che accompagnerà l’evento, cui parteciperanno, tra gli altri, gli istituti alberghieri del territorio e gli chef di Assocuochi Treviso. E proseguendo con la Coppa del Mondo del Tiramisù, progetto partito proprio da Treviso e che vedrà disputarsi la finale in centro città, il 4 e 5 novembre. Ma c’è di più: per il futuro, l’imprenditore trevigiano ha in programma la realizzazione di uno spazio espositivo permanente, dedicato a questo dessert. “Una sorta di museo del Tiramisù - confida Lai - dove il visitatore goloso, proveniente da tutto il mondo, potrà conoscere la storia e il futuro di questo dolce”.

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