Uccisi da un raid israeliano mentre distribuivano pasti agli sfollati di Gaza sette operatori umanitari della Ong statunitense “World Central Kitchen”, l’associazione no-profit fondata dallo chef spagnolo due stelle Michelin José Andrés (che conta 30 ristoranti solo in Usa, da Washington a New York). “Un tragico incidente”, secondo Israele. Le persone uccise arrivavano da Australia, Polonia, Regno Unito, Stati Uniti/Canada e Palestina. L’associazione ha fatto sapere di avere immediatamente sospeso le sue attività nella regione.
Winenews, che ha intervistato in passato lo chef Josè Andrés, aveva raccontato nelle scorse settimane l’attività di “World Central Kitchen” nella striscia di Gaza (un articolo ripreso oggi anche dalla giornalista Selvaggia Lucarelli nelle sue storie Instagram, ndr). Secondo una nota di “World Central Kitchen”, la squadra stava viaggiando in una zona non conflittuale a bordo di due auto blindate contrassegnate con il logo della Ong: il convoglio è stato colpito mentre lasciava il magazzino dove erano state scaricate più di 100 tonnellate di aiuti alimentari umanitari portati a Gaza.
“Questo non è solo un attacco contro “World Central Kitchen”, è un attacco alle organizzazioni umanitarie che si presentano nelle situazioni più terribili, in cui il cibo viene utilizzato come arma di guerra. Questo è imperdonabile - ha affermato Erin Gore, ceo World Central Kitchen - ho il cuore spezzato e sono sconvolto dal fatto che noi e il mondo abbiamo perso delle vite meravigliose. L’amore che avevano per nutrire le persone, la determinazione che incarnavano nel dimostrare che l’umanità è al di sopra di ogni cosa, e l’impatto che hanno avuto in innumerevoli vite saranno ricordati e apprezzati per sempre”.
La “World Central Kitchen”, fin dalla sua nascita, nel 2010, è intervenuta in numerosi Paesi per sfamare chi ne aveva bisogno - dal terremoto ad Haiti alla pandemia Covid negli Stati Uniti, passando per la guerra in Ucraina - grazie ad un esercito di chef e volontari da tutto il mondo.
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