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UN GRUPPO D’ACQUISTO PER AIUTARE I PRODUTTORI D’ABRUZZO: L’INIZIATIVA SLOW FOOD ITALIA VA A GONFIE VELE

L’iniziativa di solidarietà, ideata da Slow Food Italia, con la creazione di gruppi di acquisto a livello nazionale per aiutare i produttori dei Presìdi e delle comunità del cibo aquilani, va a gonfie vele: il progetto ha riunito 11 aziende locali che hanno assemblato pacchi del valore di 215 euro contenenti i loro prodotti e che sono stati spediti a chi ne ha fatto richiesta. Sono state raccolte centinaia di adesioni per un incasso di 40.000 euro; la proposta ha superato i classici canali associativi (Condotte, associati, produttori dei Presìdi) per entrare nel circuito dei Gruppi di Acquisto Solidale.

Raffaele Cavallo, presidente di Slow Food Abruzzo, commenta: «Questa iniziativa, oltre che aver avuto un successo inaspettato, ha messo in evidenza ancora una volta quanto sia radicata la nostra rete associativa e sopratutto ha consentito ai piccoli produttori aquilani di poter riprendere l'attività dopo poche settimane dal sisma. Ciò ha un valore non solo economico ma anche e principalmente sociale e psicologico, di sostegno nei confronti di chi ha visto crollare edifici e certezze. Ancora oggi il principale problema da affrontare nelle zone terremotate è la ripresa delle attività, senza le quali gli abitanti saranno tentati di abbandonare le loro terre e i loro impegni anche in agricoltura”.

La situazione post-terremoto sta mettendo in ginocchio l’economia di quegli allevatori e agricoltori che non possono contare su un mercato regionale e nazionale. Dati allarmanti dai nostri Presìdi: sono colpiti, in particolare, i produttori di formaggi della zona del Gran Sasso, dove Slow Food ha istituito il Presidio del Canestrato di Castel del Monte. Da Pasqua alla fine di aprile Giulio Petronio, uno dei produttori del Presidio, ha venduto 20 chili di formaggio, invece, dei 10 quintali venduti nel 2008 e ci sono ancora tonnellate di formaggio nelle stagionature; anche il Presidio della lenticchia di Santo Stefano di Sessanio, un piccolo borgo di un centinaio di abitanti, famoso per le piccole leguminose scure che i contadini coltivano su terreni impervi, aveva ancora oltre 10 quintali di invenduto fino a poche settimane fa quando è partita la gara di solidarietà.

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