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MADE IN ITALY

Un pericolo chiamato Brexit per l’agroalimentare italiano: coi dazi a rischio 3,4 miliardi di export

Trainato dal Prosecco è il vino il prodotto Made in Italy più venduto in Gran Bretagna: nel 2019 ha fatturato quasi 771 milioni di euro
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Un pericolo chiamato Brexit per l’agroalimentare italiano: coi dazi a rischio 3,4 miliardi

Un pericolo chiamato Brexit. È quello che pende sopra la testa dei prodotti agroalimentari italiani che vedono “traballare” 3,4 miliardi di euro di esportazioni verso la Gran Bretagna se dovessero concretizzarsi i dazi e gli ostacoli amministrativi e doganali. Una preoccupazione che si fonda sul fatto che la Gran Bretagna è il quarto partner commerciale del Belpaese, parliamo di cibo e bevande, subito dietro a Germania, Francia e Stati Uniti. A lanciare l’allarme è Coldiretti, con un’analisi divulgata in occasione dell’invio da parte della Commissione europea al Regno Unito di una lettera “di messa in mora per aver violato i suoi obblighi ai sensi dell’accordo di recesso” sulla Brexit.
In un periodo in cui il settore agroalimentare italiano continua la sua crescita (andando in controtendenza) arrivando quasi a toccare il +4% durante i primi sei mesi del 2020, i dazi si trasformerebbero in un freno importante al Made in Italy. Ma a preoccupare, secondo Coldiretti, “è anche la tutela giuridica dei prodotti a indicazioni geografica e di qualità (Dop/Igp) che incidono per circa il 30% sul totale dell’export agroalimentare Made in Italy e che, senza protezione europea, rischiavano di subire la concorrenza sleale dei prodotti di imitazione da Paesi extracomunitari.
Con l’uscita dall’Unione Europea si teme anche che si affermi in Gran Bretagna una legislazione sfavorevole alle esportazioni agroalimentari italiane come ad esempio l’etichetta nutrizionale a semaforo sugli alimenti che si sta già diffondendo in gran parte dei supermercati inglesi e che boccia ingiustamente quasi l’85% del Made in Italy a denominazione di origine (Dop)”.Trainato dal Prosecco è il vino il prodotto italiano più venduto in Gran Bretagna: soltanto nel 2019 ha fatturato sul mercato inglese quasi 771 milioni di euro. Ma il “paniere di eccellenze” italiane piace molto Oltremanica e genera un importante giro di affari. Dai derivati del pomodoro alla pasta, dai formaggi fino all’olio d’oliva, i simboli del “mangiare italiano” e della dieta mediterranea trovano un ampio pubblico nel Regno Unito. Importante anche il “flusso” di Grana Padano e del Parmigiano Reggiano per un valore che si attesta attorno agli 85 milioni di euro.

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